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Boom turistico nella provincia di Siena nel 2022: numeri che toccano quelli del pre-covid

Boom turistico nella provincia di Siena nel 2022: numeri che toccano quelli del pre-covid
  • PubblicatoGennaio 31, 2023

Il periodo del covid ha avuto un forte impatto sul turismo senese. Già nel 2021 erano emersi piccoli segnali di ripresa e nel 2022 sono arrivate le conferme.

Da gennaio a settembre le presenze sono oltre 4,5 milioni: un’ampia percentuale in più rispetto all’anno precedente. Inoltre, è salita anche la percentuale del ritorno dei turisti stranieri: circa il 95% rispetto al 2021. Per quanto riguarda i turisti italiani, invece, il numero di presenze è rimasto pressoché stazionario.

Tutto questo emerge dal report che è stato presentato oggi dall’Osservatorio turistico della provincia di Siena, struttura nata dalla collaborazione tra FMps, Camera di Commercio, Confcommercio e Confesercenti, e che è stato elaborato dal Centro studi Sintesi. L’incontro di stamani si è focalizzato in particolare su quanto avvenuto nel terzo trimestre 2022 dove si sono registrati quasi 800mila arrivi e 2milioni e mezzo di presenze, parametri con il segno più rispetto al 2021.

“C’è una tendenza al recupero – commenta Massimo Guasconi, presidente della Camera di commercio – . Ancora le imprese non hanno raggiunto le potenzialità pre-pandemiche ma c’è una forte crescita”

La nota negativa però, è che le aziende attive a settembre sono nettamente diminuite rispetto al 2021 e al 2019. Nel report emerge inoltre che il 40% delle strutture ha avuto difficoltà a reperire personale per l’estate. Ed il 31% di che ha cercato personale non è nemmeno riuscito a trovarlo.

“Sono elementi questi che vanno letti anche in un’ottica di un miglioramento della formazione e della qualità degli operatori. Tema che ci sta a cuore e su cui intendiamo collaborare”, afferma il presidente di FMps Carlo Rossi.

Capitolo aumento dei prezzi: il problema ha riguardato il 71% delle imprese ed un 7,5% di queste teme di dover chiudere definitivamente se non arrivassero aiuti.

Tutto sommato però il futuro, secondo gli addetti del settore, non è fosco. “Le prospettive sono buone ed ottime per i prossimi mesi invernali”, chiosa Andrea Favaretto, del centro studi Sintesi.

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Redazione