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Danni dopo il terremoto, la Sinagoga di Siena tra gli undici monumenti più a rischio in Europa

Danni dopo il terremoto, la Sinagoga di Siena tra gli undici monumenti più a rischio in Europa
  • PubblicatoGennaio 31, 2024

C’è anche la Sinagoga di Siena nel programma “7 Most endangered”, l’iniziativa, di Europa Nostra e Banca europea per gli investimenti, lanciata nel 2013 che identifica i monumenti e i siti artistici in pericolo nel continente.

L’inclusione nel programma, si spiega “garantirebbe visibilità al fine di reperire i fondi e le risorse necessarie” per il restauro dei danni strutturali subiti dopo il terremoto di febbraio 2023.

Due sono i siti italiani (undici complessivamente, ndr.)  presenti nella lista: oltre alla Sinagoga c’è la chiesa di San Pietro in Gessate a Milano. I paesi che rientrano nel programma sono: Italia, Armenia, Belgio, Francia, Grecia, Serbia, Polonia e Turchia. L’elenco definitivo dei 7 siti del patrimonio culturale più minacciati d’Europa per il 2024 sarà reso noto ad aprile

A selezionare le strutture a rischio è stata una commissione consultiva internazionale, composta da esperti di storia, archeologia, architettura, conservazione, analisi dei progetti e finanza.

Le candidature per il programma 7 Most endangered 2024 sono state presentate da organizzazioni socie di Europa Nostra, associate o anche da soci individuali dell’organizzazione oltre che da membri dell’European heritage alliance. La Sinagoga è stata nominata da un membro francese di Europa Nostra insieme alla comunità ebraica di Firenze, proprietaria del sito, insieme alla World monuments fund Spagna.

“La selezione – si legge in un comunicato – è stata effettuata sulla base non solo della straordinaria importanza e dell’innegabile valore di ciascun sito in quanto patrimonio culturale, ma anche della grave minaccia che incombe oggi su di esso. Il livello di coinvolgimento delle comunità locali e l’impegno degli attori pubblici e privati nel salvare questi siti sono stati considerati valori aggiunti fondamentali. Un altro criterio di selezione è stato il potenziale dei siti a fungere da catalizzatori per uno sviluppo socio-economico sostenibile”.

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Redazione