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Il paesaggio tra anima e poesia: al via l’originale mostra di Fondazione Musei Senesi su Dario Neri e Mario Luzi

Il paesaggio tra anima e poesia: al via l’originale mostra di Fondazione Musei Senesi su Dario Neri e Mario Luzi
  • PubblicatoMaggio 8, 2023

Lasciate da parte il concetto di panorama: la mostra “Dario Neri – Mario Luzi. il paesaggio stato d’animo” va oltre quello che possiamo racchiudere in una foto, in una cartolina. È paesaggio, sono le terre di Siena, sono calanchi e crete e colline in ogni stagione ma ognuna delle opere contenuta nell’esposizione è a tutti gli effetti uno stato d’animo.

A celebrare i venti anni della Fondazione Musei Senesi c’è anche quest’idea originale pensata per abbracciare le bellezze di Val d’Orcia e Val di Chiana attraverso gli occhi e le parole di due artisti contemporanei.

Dario Neri e Mario Luzi si incontrano a metà del ‘900 e danno così vita ad una mostra che è movimento di tempo, spazio, stagione e passi, versi e colori.

“Entrambi colgono la vera essenza del paesaggio e non si limitano a fare una semplice fotografia. Con la loro visione colgono l’essenza partecipata ed emotiva delle campagne”, dice il curatore della mostra Leonardo Scelfo.

“La mostra nasce da un invito del Comune di Pienza, da sempre impegnato in iniziative culturali di spessore. La proposta di rendere protagoniste due personalità, capaci di interpretare il paesaggio in modo non convenzionale ma emozionale e spirituale, ha fatto sì FMS non potesse declinare l’offerta”, spiega la direttrice di FMS Elisa Bruttini.

Vale dunque la pena, durante una bella visita a Pienza, affacciarsi al Conservatorio San Carlo. Ad unire Neri e Luzi è la passione per la Val d’Orcia, non solo fonte d’ispirazione delle loro opere ma strumento di interpretazione e proiezione del proprio mondo interiore.

Un “paesaggio stato d’animo” appunto che viene raccontato dalla poesia di Luzi e dipinto dal pennello di Neri. Due le sezioni in cui si divide la rassegna che abbina i versi del poeta alle opere dell’artista. La seconda sezione è dedicata alla riscoperta dei “primitivi” che legano il pittore al mondo agricolo e alla mezzadria.

Degna di nota l’opera che chiude la mostra: cinque metri di tela composita nella quale il protagonista è il lavoro dell’uomo e l’idea del futuro del territorio secondo Dario Neri e l’allora podestà di Siena Fabio Bargagli Petrucci; una sorta di Buongoverno del Lorenzetti trasposto nel Novecento.

Le iniziative di FMS intanto proseguono a Casole D’Elsa con l’inaugurazione di un’esposizione nell’ambito del progetto degli Uffizi diffusi.

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Redazione