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Migrazioni durante l’Ultimo Massimo Glaciale: la sorprendente scoperta dell’università

Migrazioni durante l’Ultimo Massimo Glaciale: la sorprendente scoperta dell’università
  • PubblicatoMarzo 9, 2023

Sorprendente: così si può definire la scoperta fatta dopo gli studi dell’università di Siena, insieme ad altre università italiane ed internazionali.

Il team senese, composto dall’antropologo Stefano Ricci, dal professor Francesco Boschin e dalla professoressa Annamaria Ronchitelli, ha effettuato degli scavi all’interno di Grotta Paglicci (Foggia) e successivamente hanno analizzato i genomi di 356 cacciatori del Paleolitico.

Si parla di popoli vissuti all’incirca 35mila anni fa e dagli esami dei resti è stato possibile determinare i flussi migratori, che già al tempo, erano fenomeni frequentissimi.

Inizialmente, infatti, gli esperti erano convinti di esaminare genomi della stessa identica popolazione, poiché utilizzavano armi simili e manufatti dello stesso tipo.

Solo dopo gli esiti, è venuta fuori la sorprendente notizia: il team di ricerca ha scoperto che si stabilirono nel continente europeo tra 32mila e 24mila anni fa, le popolazioni dell’Europa occidentale e sudoccidentale, le quali differivano dalle popolazioni contemporanee dell’Europa centrale.

“Con i risultati delle analisi genetiche – spiega Stefano Ricci – possiamo per la prima volta supportare direttamente l’ipotesi che l’Europa sudoccidentale abbia offerto condizioni climatiche più favorevoli durante Ultimo Massimo Glaciale, affinché popoli di cacciatori-raccoglitori trovassero rifugio qui ininterrottamente per almeno 20.000 anni. Solo successivamente si spostarono verso nord-est e nel resto d’Europa. 

Le popolazioni di cacciatori-raccoglitori che erano, invece, presenti nell’Europa centrale e meridionale scomparvero dopo l’Ultimo Massimo Glaciale, sostituite presumibilmente da genti provenienti dai Balcani.

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Redazione