“Non santificate il carnefice”: presidio di solidarietà al popolo a palestinese a Siena
Un presidio di solidarietà verso il popolo palestinese: è quello che diverse realtà cittadine hanno indetto per domenica alle 15 in piazza Tolomei.
“Non si può rimanere indifferenti di fronte al massacro che sta coinvolgendo l’area della Striscia di Gaza, con più di due milioni di persone sotto bombardamenti costanti, a cui lo Stato di Israele ha tolto acqua, cibo ed elettricità – si legge in una nota- .Proviamo orrore di fronte all’escalation di violenza degli ultimi giorni, ma non possiamo limitarci a chiedere un ritorno allo status quo precedente. Il problema risiede in una quotidianità fatta di embarghi, assedio, annessioni di territori, checkpoint, divisioni, discriminazioni nei confronti della comunità palestinese, più volte documentata nelle relazioni di numerose organizzazioni internazionali (Onu, Amnesty International)”.
“Quella che è stata più volte definita “l’unica democrazia del Medio Oriente” è la stessa che utilizza armi di distruzione di massa incluse le bombe al fosforo bianco (vietate dalla Convenzione di Ginevra) e che, diversamente da quanto i media occidentali vogliono far credere, massacra continuamente i civili palestinesi- si legge ancora-. Non accettiamo questa santificazione del carnefice, così come non accettiamo che un popolo di due milioni di abitanti possa essere rinchiuso all’interno di un recinto con il filo spinato e non accettiamo il muro di apartheid che confina i quattro milioni di abitati della Cisgiordania. Chiediamo la fine immediata delle violenze, degli attacchi indiscriminati contro civili innocenti e la fine dell’occupazione illegale dei territori palestinesi”.
“Scendiamo in piazza domenica per manifestare solidarietà a un popolo che ha il diritto ad autodeterminarsi così come ha il diritto di difendersi – anche questo sancito dal diritto internazionale – in barba a ogni narrazione mistificatoria occidentale. L’unica via per la pace è la fine dell’occupazione della Palestina. Cessare il fuoco immediatamente e porre fine all’assedio di Gaza. No al governo sionista israeliano. No al regime di Apartheid. Si all’autodeterminazione della popolazione palestinese”, prosegue il testo.