Migranti, 80 posti liberi nei Cas senesi. Il Prefetto: “Entro novembre accoglieremo chi ha le carte in regola”
Sono 1300 i migranti, per la maggior parte pakistani, presenti attualmente sul nostro territorio. E per loro c’è la speranza di avere una sistemazione negli oltre 60 cas della provincia di Siena, dove sono disponibili 80 posti.
Non solo: arriveranno anche 8 migranti che erano presenti in un centro di accoglienza a Prato e che devono spostarsi per l’alluvione, dato che la struttura risulta al momento inagibile.
La fotografia della situazione, in seguito ai fatti accaduti negli scorsi giorni – dai migranti accampati al parcheggio Il Duomo fino alle aggressioni agli stranieri – l’ha scattata il prefetto Matilde Pirrera.
In provincia, in quattro mesi, “sono stati disposti 150 provvedimenti di revoca – è l’incipit del suo intervento – dell’accesso al sistema di accoglienza Cas. Erano infatti terminati sia l’iter per la protezione internazionale che il superamento del limite di reddito previsto dalla normativa vigente”. Pirrera ha aggiunto, parlando con i giornalisti a margine della conferenza, di volere “procedere immediatamente con l’accoglienza di tutti quelli che hanno le carte in regola. Entro novembre verranno tutti accolti quelli già identificati e presenti sul territorio che sono un’ottantina”.
Entro la fine dell’anno sarà attivato il centro d’accoglienza straordinaria di Montalbuccio, dove sono già in corso alcuni lavori di ristrutturazione. Ed il sindaco Nicoletta Fabio ha aperto alla possibilità di avere di nuovo i vigilantes al parcheggio il Duomo.
“Non intendo militarizzare la città. Questo è un fenomeno globale e Siena lo affronta grazie alla sinergia delle istituzioni”, le sue parole. “La questione è stata presa di petto – ha assicurato -. Confido che entro questo mese il grosso dei problemi si possa risolvere”.
A Pietro Milone, spetta il compito di tranquillizzare i cittadini, dopo quello che è successo una settimana fa. Poi il Questore ha ricordato che Siena è specchio di un fenomeno nazionale. Intanto le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli.
“Siamo una cartina tornasole della situazione italiana, il fenomeno migratorio non si può fermare oggi e non si fermerà nel breve periodo. Dovremo farne i conti”, così Milone con i giornalisti.
Quanto ai controlli: “li abbiamo aumentati nella misura in cui si possono verificare episodi come quelli dello scorso fine settimana, che sono riconducibili a liti all’interno di una comunità di persone che vivono una situazione di disagio”, ha detto il Questore.