Permacultura, vertical farm, ma anche un ritorno alle origini dell’approvvigionamento alimentare, e un uso meno intensivo del suolo. Sono alcune delle opzioni per far fronte in futuro all'”Aria che tira”, in Valdichiana e non solo. Mercoledì sera a Montepulciano cinque diverse esperienze si sono incrociate sugli adattamenti al cambio climatico, tra sopravvivenza e benessere. Al Caffè Poliziano è tornata Aperidee, la serie di assaggi di futuro prima di cena allestita da Confesercenti. Un confronto partito dalla stretta attualità, con il Presidente della Misericordia locale, Adriano Giuliotti, a testimoniare i crescenti sforzi della Protezione civile per far fronte alle catastrofi: “Per l’alluvione in Toscana centrale, ai primi di novembre, da qui abbiamo inviato 15 persone – ha raccontato – lo scenario era desolante, ma non inedito. Noi abbiamo un’esperienza pluridecennale, ma Il cambio climatico richiede continui aggiornamenti”.
Prevenzione dunque, anche nella gestione ambientale: la scelta delle pratiche agricole può ancora incidere molto secondo Francesca della Giovampaola. Poliziana di origine, a lungo giornalista a Roma, con il Bosco di Ogigia a Montepulciano Stazione da alcuni anni ha iniziato a divulgare la permacoltura sperimentandola in prima persona: “in molti casi l’uomo ha chiesto troppo alla natura, anche da queste parti. Sono convinta che serva più biodiversità: nella varietà dei campi coltivati, com’era già una volta, e nella fauna. Più animali, non meno. E più attenzione al recupero dell’acqua, risorsa determinante”. “Nei nostri dintorni c’è stata una forte crescita di campi destinati a noccioleti; capisco il guadagno per chi lo fa, ma per l’ecosistema nel complesso ho qualche dubbio” ha detto Roberto Trabalzini, Assessore all’Agricoltura a Torrita, dove da alcuni mesi si sperimenta la nuova via dell’orto verticale all’interno di un ex rifugio antiaereo.
Conciliare redditività e requisiti di sostenibilità è una sfida sempre più ambiziosa per chi fa impresa: un percorso obbligato secondo Michele Manelli, AD di un’azienda di vino biologico (Salcheto) che per prima ha certificato l’impronta ecologica di una bottiglia di rosso: “siamo una società benefit, questo ci comporta adempimenti aggiuntivi come la redazione di un bilancio di sostenibilità. Abbiamo scelto di prepararci per tempo a qualcosa che diventerà inevitabile”. Intanto, 100mila tappi di bordolesi e non solo sono stati avviati al riuso del sughero grazie all’iniziativa coordinata dal professor Francesco Fasano dell’IIS Bandini di Siena: “crediamo molto nel learning by doing: per piantare nuovi alberi intorno alla scuola abbiamo coinvolto studenti e genitori. Per alcuni di loro è stato uno stimolo per dar vita ad un orto urbano, sotto casa, e magari per una visione più aperta sul loro futuro. Questi sono motivi concreti di ottimismo”.
Dopo quella di Montepulciano la prossima tappa di Aperidee sarà a Sinalunga il 19 dicembre: dettagli su subit.ly/aperidee23 o sul sito di Confesercenti Siena.