Sentire il tatto nella realtà virtuale: l’università presente nel progetto europeo per lo sviluppo dell’Internet tattile
È possibile sentire gli odori o il tatto con la realtà virtuale?
“No”: sarebbe la risposta che quasi tutti daremmo ad una domanda del genere, eppure l’università di Siena ci sta insegnando che nulla è impossibile. All’ateneo, infatti, fino al 23 febbraio sarà aperta la training school del progetto europeo Toast, ospitata dal dipartimento di ingegneria dell’informazione e scienze matematiche, organizzata dal professor Domenico Prattichizzo. Il programma fornisce una formazione avanzata, promuovendo la collaborazione e lo scambio di idee tra giovani ricercatori impegnati nello sviluppo delle tecnologie per l’Internet tattile.
“Questa tecnologia si basa sulla realtà virtuale aumentata per i controlli sensoriali e tattili – commenta Frank Fitzek, professore dell’università di Dresda -. È una novità che a breve ci permetterà di fare esperienza non solo uditiva e visiva, ma anche tattile e olfattiva. Prendiamo per esempio un robot: noi con tale tecnologia possiamo spiegargli a distanza come si cucina e potrebbe essere un aiuto enorme anche per gli anziani che magari vivono da soli”.
Il progetto vede impegnate cinque università, provenienti dal resto dell’Europa, e l’obiettivo è quello di rendere accessibile a tutti tale tecnologia.
“Qui cerchiamo di sviluppare i dati per la comunicazione e per le informazioni tattili – spiega Eckehard Steinbach, professore dell’università di Monaco -. Oggi, attraverso la realtà virtuale possiamo solo avere l’audio e il video, ma noi ci stiamo impegnando per fare qualcosa di mai visto finora. Vogliamo cercare di rendere il mondo virtuale, il più reale possibile”.
Una novità, che oltre al grande passo tecnologico, può portare numerosi vantaggi anche al livello sanitario.
“Per la medicina sarà un grande salto di qualità – spiega Qi Zhang, professoressa dell’università di Aarhus-. Sarà possibile fare tele operazioni, come per esempio interventi chirurgici da remoto. Noi speriamo e vogliamo che in futuro, grazie ad Internet si possa raggiungere tali risultati”.