Coldiretti, anche a Siena si festeggiano i primi 80 anni di attività
Coldiretti festeggia 80 anni di storia rilanciando il proprio ruolo insieme ad un nuovo patto con i consumatori. Le parole chiave che anche a Siena risuonano in una sala gremita in ogni ordine di posto, sono trasparenza, reciprocità, dignità, meno burocrazia e legalità. Oltre 400 i soci presenti in sala che rinnovando il senso di appartenenza si proiettano alle prossime sfide. Null’altro chiedono gli agricoltori che ora guardano all’Europa, alla nuova Europa che uscirà dalle urne di giugno, con una nuova consapevolezza: è lì, nei palazzi di Bruxelles, che si giocano le partite decisive. Il tempo delle battaglie che hanno portato a risultati storici per gli agricoltori, dalla riforma agraria del 1952 alla legge di orientamento del 2001, dall’abolizione dell’Imu alla legge contro il cibo sintetico fino al progetto di Campagna Amica, è li a ricordare che nulla arriva per caso. Sono 5 mila gli agricoltori che hanno preso parte alla grande assemblea diffusa di Coldiretti che si è celebrata in ogni provincia della regione per festeggiare i primi 80 anni. Per Coldiretti si apre una nuova stagione di impegno e lotta a tutela del reddito delle imprese agricole, della salute dei cittadini e della salvaguardia del Made in Tuscany agroalimentare.
Tra i temi al centro dell’assemblea la necessità di garantire trasparenza sull’origine degli alimenti con la raccolta firme per promuovere una legge europea che imponga l’indicazione chiara dell’origine su tutte le etichette alimentari. “Siamo qui per festeggiare le nostre radici e proiettarsi nel futuro – afferma Luigi Sardone Presidente di Coldiretti Siena – vogliamo assicurare trasparenza al consumatori e questa raccolta firme ne è un esempio. Non è più tollerabile assistere a scene come quelle vissute durante la protesta al Brennero una settimana fa dove si è visto giungere prosciutti, concentrato di pomodoro, frutta e verdura che, dopo l’ultima trasformazione, diventavano sostanzialmente prodotti italiani, con le importazioni di cibi stranieri che hanno raggiunto nel 2023 il massimo storico. Solo il cibo prodotto e trasformato in Italia può essere cibo italiano. Solo così possiamo garantire redditività alle imprese agricole”.
L’altra emergenza, che tocca da molto vicino le imprese agricole toscane, è quella di proteggere il territorio dall’invasione della fauna selvatica incontrollata con la necessità di interventi immediati per salvare il patrimonio agroalimentare nazionale sempre più sotto assedio. “Spingeremo al massimo con la Regione Toscana affinché approvi più velocemente possibile il piano straordinario degli abbattimenti come previsto dall’ art. 19 della legge 157” ha detto Letizia Cesani Presidente Regionale di Coldiretti. Inoltre sono state affrontate tutte le questioni ancora aperte in Europa, legate alle richieste contro le importazioni sleali, il falso made in Italy o quella per la richiesta di un piano invasi, fino ad arrivare alla moratoria dei debiti a favore delle aziende agricole che hanno investito e che in questi ultimi due anni hanno subito l’aumento dei tassi di interesse e forti problemi reddituali. Sul tavolo anche i dossier scottanti che, grazie a Coldiretti, sono stati bloccati o rimandati come il regolamento sugli imballaggi, sul ripristino della natura e sull’uso dei fitofarmaci che avrebbe ridotto del 30% la produzione agricola.