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Comune di Siena: canone concordato, a marzo 2025 il nuovo bando

Comune di Siena: canone concordato, a marzo 2025 il nuovo bando
  • PubblicatoOttobre 3, 2024

L’iniziativa sperimentale promossa dall’amministrazione comunale per mitigare la carenza di alloggi a canone calmierato ha riscontrato un notevole successo, esaurendo quasi completamente il fondo stanziato di 150.000 euro. Tale risultato, frutto di oltre cinquanta richieste pervenute in breve tempo, dimostra l’urgente necessità di soluzioni abitative a prezzi accessibili. Alla luce di questo successo, l’amministrazione comunale valuterà attentamente i dati raccolti per progettare un nuovo bando, previsto per marzo 2025, volto ad ampliare e consolidare questa misura.

“Abbiamo colto nel segno – afferma l’assessore alle politiche abitative, Micaela Papi –, andando a far incontrare il bisogno impellente di prezzi calmierati per l’utenza e la contemporanea opportunità di vantaggi economici per i proprietari di immobili. Ora è il momento di concentrarci sul bando per il 2025, che dovrà essere rifinanziato grazie all’impegno del Comune e ulteriormente affinato per rispondere ancora meglio alle esigenze del mercato”.

La carenza di abitazioni in affitto a canone calmierato, correlata anche al numero cospicuo di case utilizzate per affitti turistici brevi, rappresenta una componente critica della dinamica del fabbisogno abitativo nel Comune di Siena. Nello scorso mese di marzo, l’amministrazione comunale ha pubblicato un bando-pilota che prevede un incentivo economico al proprietario che decida di affittare il proprio immobile a canone concordato o di rinegoziare un contratto in essere a libero mercato trasformandolo in locazione abitativa a canone concordato. In particolare, il bando-pilota prevede un contributo economico una tantum di tremila euro per i proprietari che lochino alloggi sfitti a canone concordato e di mille euro per chi trasforma contratti di locazione libera o transitori in contratti di locazione abitativa a canone concordato con riduzione del relativo canone. Questa misura va a sommarsi ai benefici fiscali per il proprietario (aliquota Imu ridotta del 25 per cento, cedolare secca ridotta al 10 per cento, detrazioni Irpef) e consente all’inquilino di affittare un immobile a un prezzo più basso rispetto a quello di mercato.

L’amministrazione comunale, in collaborazione con le associazioni aderenti all’Osservatorio sulla condizione abitativa, valuterà i risultati dell’iniziativa “Canone Concordato” e avvierà un confronto per definire i prossimi passi.

Gaia Pomponi

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Redazione