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Turismo, agriturismi tra cibo ed esperenzialità al Ttg di Rimini. Eco-turisti raddoppiati in dieci anni

Turismo, agriturismi tra cibo ed esperenzialità al Ttg di Rimini. Eco-turisti raddoppiati in dieci anni
  • PubblicatoOttobre 11, 2024

Agriturismi, turismo esperienziale e l’immancabile bruschetta con l’olio ed il bicchiere di vino: sono tutti per la Toscana gli occhi del TTG di Rimini. E’ la regione-ispirazione quando si parla di vacanze nella natura, una meta “all win” per i tour operator sui mercati internazionali. Il merito è della presenza capillare (il 97% dei comuni ne ospita almeno uno) degli agriturismi che hanno stimolato la scoperta dei borghi e località lontane, a volte lontanissime, dal turismo di massa favorendo la crescita degli eco-turisti che nel giro di dieci anni sono raddoppiati. Una sensibilità, quella verso l’ambiente ed il cibo a km zero, che riguarda il 25% dei vacanzieri. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti Toscana diffusa in occasione del Ttg Travel Experience di Rimini, la principale fiera del settore che vede protagonisti anche gli agriturismi di Terranostra Campagna Amica, a cui ha partecipato una delegazione regionale accompagnata dalla segretaria regionale, Lara Peverini. 

A spingerli, tra le braccia della campagna toscana, è il cibo che è la prima esperienza associata alla vacanza in Italia ancora prima, sentite bene, di cultura e divertimento secondo Noto Sondaggi. Ma anche, e sempre di più, le tantissime esperienze proposte dalle oltre 5.600 strutture agrituristiche che fanno della Toscana la prima regione in Italia ed in Europa per l’ospitalità rurale. Si va dalla classica visita in cantina accompagnata da tagliere formaggi e salumi, un must per i winelovers, all’evoturismo con il tour tra olivi e frantoio che si conclude sempre con l’immancabile assaggio della bruschetta, la fett’unta come si chiama da queste parti, dai corsi di cucina con i cuochi contadini per imparare, per esempio a fare il pane con i grani antichi o la pasta fatta in casa seguendo le ricette tramandate da madre in figlia alle più avventurose come la caccia al tartufo o il tiro con l’arco. Insomma: c’è almeno un’esperienza da fare per tutti. Proposte che sono state raccolte nella guida nazionale di Terranostra Coldiretti “We Cultivate Hospitality” all’interno della quale erano molte le aziende toscane protagoniste come gli agriturismi senesi “Colsereno”, “La Terrazza sul Mangia”, “Le Maciocche” e “Vergelle”, il mugellano “Il Poggio alla Villa” di Borgo San Lorenzo e “Podere San Jacopo” di Massa Marittima con la proposta del glamping, il campeggio di lusso. 

“Non a caso siamo la regione leader per numero di posti letto nelle aree rurali grazie al contributo della multifunzionalità e dell’agriturismo, altro comparto su cui siamo leader mondiali. – spiega Marco Masala, presidente Terranostra Toscana – Un primato fondato su un’offerta turistica altamente diversificata e differenziata, dove l’agricoltura – il settore primario – gioca un ruolo fondamentale, per la cucina, per i paesaggi per le proposte esperienziali”.

Un trend dove l’agriturismo ha ormai acquisito un peso sempre più decisivo. Secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, in Italia sono quasi 26 mila le aziende agrituristiche, una su cinque si trova in Toscana che offre 80 mila posti letto e 74 mila posti a sedere per apprezzare la cucina contadina mentre il valore della produzione agrituristica è salito a 1,5 miliardi di euro grazie a 15,5 milioni di presenze nel 2023, di queste ben il 58% composto da agrituristi stranieri. La durata media della permanenza nelle strutture in generale è di 3,8 giorni, con differenza tra gli stranieri (4,6) e gli italiani (3,1).  

Gli agriturismi sono inoltre la principale porta di accesso per scoprire ed apprezzare le 463 specialità agroalimentari tradizionali ed i prodotti a denominazione (93 tra Dop, Igp e Stg di cui 51 per il vino) realizzati dalle 52 mila aziende agricole regionali il cui valore aggiunto è salito a 3,9 miliardi di euro. 

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Redazione