Beko, Urso invita l’azienda a scongiurare la chiusura degli stabilimenti. Il 20 novembre nuovo incontro a Roma
“Un piano industriale che preveda maggiori investimenti in Italia, anche usando gli strumenti che il Governo e le Regioni mettono a disposizione, al fine di scongiurare la chiusura di stabilimenti e a gestire al meglio eventuali ridimensionamenti occupazionali e produttivi”. È la richiesta del ministro del Mimit Alfredo Urso rivolta a Beko Europe, dopo l’incontro che si è svolto ieri pomeriggio a Roma per capire gli sviluppi futuri della società nata lo scorso aprile a seguito della fusione tra Arçelik e Whirpool Europa (che comprende lo stabilimento senese di Viale Toselli, che dà lavoro a circa 300 persone).
Durante l’incontro i vertici di Beko Europe hanno fatto il punto sullo stato produttivo degli impianti, sui trend di mercato e sulle sfide che stanno interessando il settore degli elettrodomestici, evidenziando un rallentamento della domanda in Europa e una maggior concorrenza da parte dei competitor extra UE. Sulla base del piano industriale che verrà presentato dall’azienda, verrà convocato un nuovo incontro presso il Mimit, il 20 novembre. In quell’occasione Beko dovrebbe svelare il piano di ristrutturazione per la parte del settore elettrodomestico e anche i dettagli di un piano industriale.
Beko Europe “ha ribadito il proprio impegno a lungo termine nei confronti dell’Italia e la volontà di investire nel Paese in aree considerate strategiche”, si legge in una nota della multinazionale. “Beko Europe collaborerà strettamente con le autorità nazionali e regionali in Italia, così come con i rappresentanti sindacali, per definire un piano sostenibile e a lungo termine”.
Amaro il commento di Cgil, Cisl e Uil. L’azienda non ha presentato il piano industriale ma ha mostrato alcune slide per il sito di viale Toselli. “Ci hanno fatto vedere delle situazioni dove si evidenzia l’assenza di margini di miglioramento”, dice il segretario della Fiom Cgil di Siena Daniela Miniero, “per le linee di produzione del lavaggio e del freddo. L’azienda, con le parti sociali e con il Governo, si è detta disponibile a evitare ulteriori perdite di cassa. Ma se non ci sono investimenti allora vuol dire che questo è un accompagnamento dolce alla chiusura”.
Il sito senese si aggrappa per ora alla misura del Golden Power. “Ci hanno detto che faranno il possibile per rispettare i dettami”, aggiunge Miniero, mentre per il segretario della Fim Cisl di Siena, Giuseppe Cesarano, “questa misura dovrebbe andare avanti almeno fino a quando proseguirà la trattativa con le organizzazioni”. Ma per Cesarano la situazione “è drammatica”. E prosegue: “Non hanno detto che chiudono viale Toselli ma sembra un dato di fatto. Noi abbiamo ricordato come sia necessario il mantenimento delle strutture in Italia”. L’assenza di un piano industriale, sottolinea il segretario della Uilm di Siena Massimo Martini, “era preventivata. Intanto – ha aggiunto – prendiamo tempo e vediamo se riusciamo a trovare una soluzione più avanti. Su viale Toselli bisogna lavorare e capire quali possibilità ci sono”.