Statue, monete e uova intatte dopo migliaia di anni: nuovi tesori emergono dagli scavi di San Casciano dei Bagni
“Un progetto che nasce da una comunità straordinaria con dei ritrovamenti di livello internazionale e che ci inducono, come Mic, a sostenere tutta l’iniziativa con il sindaco Carletti affinché i beni ritrovati e l’area archeologica vengano valorizzati e la struttura museale prenda forma nel più breve tempo possibile”. A dirlo è il ministro della cultura Alessandro Giuli a margine della conferenza sulle nuove scoperte degli scavi a San Casciano dei Bagni. “Si tratta per noi di un progetto di grandissimo rilevo”, ha poi aggiunto. “L’obiettivo è che San Casciano sia dotato di un museo degno di ospitarli in forma stabile. Dopodiché i bronzi sono talmente numerosi che una parte può continuare a rappresentare l’eccellenza di quesì posto per l’Italia e per il mondo. Ma è fondamentale la tutela e valorizzazione di questi beni nel territorio”. Sull’apertura del museo, ha aggiunto, “ci sono degli accordi in essere. Io sto cercando di accelerare ma mi sono insediato da tre mesi e ci sto lavorando”.
Anelli, corone, diecimila monete auree e persino offerte vegetali come pigne e pinoli e poi migliaia di uova rimaste perfettamente intatte per duemila anni che sono emerse dal fango caldo: San Casciano dei Bagni continua a stupire il mondo archeologico con i tesori etruschi e romani che emergono dagli scavi nel Santuario ritrovato.
Le uova hanno catturato l’attenzione degli esperti per la loro straordinaria conservazione e perché offrono una rara testimonianza delle offerte votive dedicate al potere generativo della sorgente.
Quattordici le settimane di scavo dove 92 studenti hanno lavorato nel cantiere guidato da Ada Salvi, Emanuele Mariotti e Jacopo Tabolli.
“La sorpresa è infinita. È stata restituita la stratificazione di un santuario termale che cresce su sé stesso”, dice Jacopo Tabolli, professore dell’Università di Siena e coordinatore degli scavi.
“Sul fondo della vasca è stato inoltre rinvenuto uno strato interamente composto da serpenti in bronzo, simboli degli Agatodemoni, protettori della sorgente e incarnazione dello spirito salvifico dell’acqua termale”, ha spiegato ai giornalisti. Tra questi spicca un esemplare lungo oltre un metro, un reperto eccezionale per dimensioni e significato simbolico.
“Dalla vasca appaiono i corpi. Come un mezzo torso maschile la cui caratteristica è la posa alessandrina, che richiama modelli precedenti. Il corpo non è una statua tagliata, è stato fatto così”, dice Mariotti, che parla dei reperti romani. “Dagli scavi è apparsa anche la gemella della figura Orante, che tanto successo ebbe nel 2022. È stata trovata un metro sotto rispetto a quella precedente”.
“E poi un toro, simile al toro chianino con chiari richiami alle tradizioni pastorali di questo territorio”, aggiunge Ada Salvi, che interviene sulle statue con riferimenti animaleschi.
Oltre all’importanza scientifica delle scoperte, San Casciano si prepara a diventare un punto di riferimento culturale con la creazione di un museo di rilevanza nazionale, un parco termale ed hub di ricerca universitario internazionale.
“Abbiamo completato la fase preliminare e presto passeremo all’affidamento esecutivo. L’obiettivo è avviare i lavori subito dopo l’estate e inaugurare il museo nel 2026”, dice Massimo Osanna, direttore generale dei musei del Ministero della Cultura.
Nel frattempo, i preziosi bronzi, ritrovati durante gli scavi nel 2022, continuano il loro viaggio attraverso l’Italia e l’Europa: attualmente sono in mostra a Reggio Calabria, ma sono già in corso i preparativi per altre esposizioni, tra cui una tappa a Berlino.
“San Casciano dei Bagni ha investito tutto, puntando sul patrimonio culturale come risorsa per il futuro”, ha affermato il sindaco Agnese Carletti.
Un altro tassello importante sarà la creazione di una fondazione, necessaria per la gestione del museo e del progetto culturale nel suo complesso. “Abbiamo già una bozza di statuto, e l’ente sarà un elemento chiave per dare slancio ai lavori”, ha sottolineato il sindaco.
Poi ci sarà l’acquisto di una nuova sede per l’Università per Stranieri di Siena, che ospiterà un centro di ricerca e una foresteria per archeologi
“Questo rappresenta un segno concreto del nostro impegno: un investimento di un milione di euro tra acquisto, restauro e arredamento – dice il rettore Tomaso Montanari – . In un momento in cui l’università italiana attraversa difficoltà significative, abbiamo scelto di portare avanti questo progetto perché crediamo fermamente che la ricerca debba essere accompagnata dalla convivenza e dall’interazione con la realtà contemporanea”.