Gsk, Fabio: “Monitoriamo la situazione. L’azienda ha confermato gli investimenti su Siena”
“La situazione va monitorata e i contatti con i vertici di zona sono costanti, ma la Gsk ha confermato gli investimenti sugli stabilimenti di Siena e Rosia, non possiamo affermare che si tratta di una crisi aziendale come quelle purtroppo stanno attraversando altre realtà del territorio”. Così il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha risposto all’interrogazione presentata dai gruppi Pd (Alessandro Masi, Giulia Mazzarelli, Anna Ferretti, Luca Micheli, Gabriella Piccinni) , Siena Sostenibile (Monica Casciaro), Gruppo Misto (Fabio Pacciani), Massimo Castagnini Sindaco (Massimo Castagnini) sulla situazione di Gsk durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 19 dicembre.
“Dopo le notizie diffuse da alcune organizzazioni sindacali – ha spiegato Il Sindaco di Siena – abbiamo monitorato la situazione, ma l’interlocuzione con i vertici di zona della multinazionale è costante, pressoché quotidiana, anche per le questioni che hanno riguardato la variante approvata proprio in questa seduta del Consiglio Comunale di Siena e di cui vi ha relazionato, anche nella sua vocazione di interesse pubblico, il vicesindaco Michele Capitani. Inoltre l’azienda rappresenta una realtà fondamentale per il territorio senese e non solo, visto che costituisce il 3 per cento dell’intero Pil della Regione Toscana”.
“I vertici di Gsk – ha proseguito – hanno annunciato nel piano industriale, confermato poi a questa amministrazione comunale investimenti per duecentosessanta milioni di euro nel prossimo biennio sul territorio senese. L’obiettivo è rendere i siti più competitivi e efficienti. L’azienda ha anche annunciato la disponibilità a incentivare chi volontariamente decidesse di fare una scelta professionale diversa per un massimo di duecentosettanta attuali dipendenti. Impensabile di equiparare questa situazione a quelle di Beko, PayCare o altre realtà del territorio, per le quali si sono aperte crisi aziendali. Nel 2015 Gsk, al momento dell’acquisizione da Novartis, parlò espressamente di esuberi e a fine anno fu trovato un accordo con i sindacati per oltre cento uscite. A differenza di ciò, la situazione attuale è quella di una mobilità volontaria incentivata, poiché il coefficiente di risorse umane riferito alle fasi non produttive dei processi interni renderebbe il sito di Siena e Rosia non competitivo rispetto ad altri siti di Gsk, che, lo ricordiamo, rimane una multinazionale. L’azienda ha anche differenziato fra personale di supporto alle linee di produzione e personale occupato nelle linee di produzione: il numero di eventuali uscite in questo secondo insieme è molto più basso. E’ stato indicato anche un numero massimo di possibili uscite unicamente per esigenze di bilancio comprensibili per un’azienda di questa grandezza, che, essendo quotata in borsa, deve certificare ogni volta i propri bilanci, anche con numeri che potrebbero essere sovrastimati rispetto alla realtà del prossimo biennio”.
“Il Comune di Siena, lo scorso 16 dicembre ha spiegato ancora Nicoletta Fabio -, ha partecipato al tavolo monocratico della Regione Toscana, convocato per Gsk. Non parliamo di tavolo ‘di crisi’ perché non parliamo di crisi aziendale. In questo incontro abbiamo ribadito la posizione dell’amministrazione comunale, impegnata, tenuto conto delle competenze e delle possibilità normative, a rendere il territorio più attrattivo per investimenti per la creazione di lavoro stabile e sicuro, anche mettendo in condizioni le realtà che già ci sono a rimanere”.
“La situazione – ha concluso il Sindaco – è comunque da tenere sotto controllo, ben consapevoli che nel settore delle scienze della vita, oltretutto quando abbiamo a che fare con le multinazionali, le variabili e le variazioni possono essere dietro l’angolo”.
Il consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico, che ha illustrato l’interrogazione, ha dichiarato: “il senso dell’interrogazione era proprio questo, quello di porre la massima attenzione anche a questo tema, non per volontà di fare di tutta un’erba un fascio con le altre crisi aziendali in atto, ma per non sottovalutare questo cambiamento anche per GSK, quando ci saremmo semmai aspettati la stabilizzazione almeno di una parte di interinali rispetto ai tempi indeterminati. Così, da una parte abbiamo investimenti e dall’altra una mobilità volontaria, che comunque genererà bisogni sociali di formazione per il reinserimento nella vita professionale dei lavoratori che sceglieranno questo percorso. Chi uscirà avrà bisogno di formazione, che consenta un ulteriore inserimento lavorativo. Per questo il contesto sociale non può non essere attento, preoccupato e pronto ad attivarsi: ci sarà comunque un bisogno sociale rispetto al momento della formazione che accompagnerà l’eventuale uscita di queste persone. Inoltre, per il territorio ci saranno comunque meno posti di lavoro. Ho compreso infine che il Comune si è unito al tavolo regionale insieme alle altre istituzioni e che alla prossima riunione l’Azienda presenterà le prossime linee di piano industriale. Le istituzioni unite anche su questa vicenda sono una garanzia per i lavoratori e per l’Azienda.
Al termine della discussione il Sindaco ha specificato che: “Il tavolo con l’azienda sarà riconvocato a breve dalla Regione, la richiesta è proprio quella di avere un piano industriale rappresentato ufficialmente”.