Migranti, tavolo in Prefettura. Pirrera: “Situazione complessa. A breve nuove audizioni per sbloccare i posti nei Cas”
La situazione dell’accoglienza a Siena e provincia è “complessa”: non usa mezzi termini il prefetto Matilde Pirrera al termine di un tavolo che ha tenuto, con sindaci, forze dell’ordine, azienda sanitaria e realtà attive in questo sistema, per analizzare l’andamento del fenomeno nel territorio.
Sono 1100 le persone ospitate nei centri di accoglienza straordinaria, che sono presenti in sedici comuni, tra cui il capoluogo. Qui sorge il primo problema: nelle restanti 20 municipalità non ci sono Cas e nemmeno progetti nell’ambito del Sistema d’accoglienza e integrazione.
Il secondo ostacolo è quello dei turnover nelle strutture: alcuni ospiti attendono di essere auditi, per ottenere l’asilo in Italia, addirittura dal 2020. Ma la situazione potrebbe migliorare.
“La commissione che gestisce le domande da Firenze ha promesso di implementare il proprio operato – dice Pirrera – e potrebbe svolgere anche le audizioni online. Inoltre dovrebbe vedersi assegnare nuove risorse. Con queste misure si dovrebbero liberare posti che saranno riassegnati tenendo conto delle priorità, come gli sbarchi”.
La Prefettura intanto si attiverà nella lotta al lavoro nero. “I carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro e la Guardia di Finanza hanno evidenziato, dopo aver condotto alcuni controlli, delle irregolarità – continua Pirrera – . A breve dunque attiveremo un tavolo della rete della legalità, con l’Inps e i consorzi territoriali, per garantire maggiori tutele ai migranti impiegati. Intendiamo evitare che facciano riferimento a contoterzisti, che hanno pochi scrupoli”.
Nell’incontro odierno gli attori coinvolti hanno segnalato le proprie necessità, come quella di potenziare gli screening sanitari per i migranti
Pirrera infine ha ricordato una recente sentenza del Tar: “Hanno riconosciuto che il comportamento della Prefettura – ha detto – è assolutamente nella norma. Eravamo stati citati perché non avevamo preso in blocco 19 migranti. Avevamo dato la disponibilità per l’ammissione immediata di chi era più vulnerabile ma l’avvocato ha voluto lo stesso il giudizio. Il tribunale ci ha dato ragione, dicendo che non c’è nessun obbligo se si dimostra di aver fatto il possibile. E addirittura è stato revocato il gratuito patrocinio all’avvocato”.