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Donazione opere d’arte, il Consiglio Comunale approva la bozza di accordo per la risoluzione consensuale

Donazione opere d’arte, il Consiglio Comunale approva la bozza di accordo per la risoluzione consensuale
  • PubblicatoGennaio 16, 2025

Il Consiglio Comunale di Siena, durante la seduta di oggi, ha approvato la delibera in merito alla donazione di una raccolta di opere d’arte contemporanea da allestire presso il complesso museale Santa Maria della Scala. L’atto, che ha per oggetto la risoluzione consensuale e lo scioglimento per mutuo consenso e che è stato illustrato dal Sindaco di Siena Nicoletta Fabio, ha ricevuto ventuno voti favorevoli e dieci astensioni da parte dei trentuno consiglieri comunali presenti.

Il documento, come si legge, dà atto “che il Comune di Siena ha cercato sempre di perseguire il fine pubblico di valorizzare la donazione all’interno dei locali del Santa Maria della Scala” e prende atto “della oggettiva impossibilità di condividere un progetto organico di esposizione delle citate opere con relativa valorizzazione nei depositi ospitanti”. Il Consiglio Comunale delibera dunque di procedere “alla risoluzione consensuale e scioglimento per mutuo consenso del contratto di donazione del 30 luglio 2019” e “di provvedere alla restituzione delle opere alla donante con spese di trasporto a carico del Comune di Siena e verifica in contraddittorio del loro stato all’arrivo”. Tramite l’atto, inoltre, il consiglio approva la bozza di accordo condivisa tra le parti e i loro rispettivi legali e ribadisce la specifica rinuncia di ogni e qualsivoglia azione anche risarcitoria nei confronti del Comune di Siena da parte della donante. Inoltre il Consiglio Comunale demanda ai servizi comunali competenti di provvedere al rimborso una tantum delle spese legali sostenute dalla donante mediante versamento di 9mila 730 euro oltre accessori a titolo di contributo nelle spese legali da essa sostenute, somma che trova copertura nell’accantonamento al fondo rischi contenzioso per la causa in oggetto.

L’atto approvato ripercorre nelle premesse l’iter oggetto della proposta, a partire dal luglio 2019 quando, con un atto della Giunta Comunale e successivo atto del Consiglio Comunale, veniva accettata la donazione di una raccolta di opere d’arte contemporanea realizzata nell’arco temporale dell’immediato dopoguerra agli anni Novanta, da allestire presso il complesso museale Santa Maria della Scala. Nelle stesse premesse si ripercorre poi la vicenda in tutto l’arco temporale dall’accettazione della donazione fino alla costituzione in giudizio che ha portato all’udienza fissata per il 23 ottobre 2024 e poi rinviata su richiesta congiunta delle parti per finalizzare l’accordo al 29 gennaio 2025. Complice infatti il periodo dell’emergenza Covid, la realizzazione del progetto si è complicata nel corso del 2021, anno in cui, stante quanto stabilito dall’atto di donazione, doveva avvenire l’inaugurazione degli spazi, che è poi sfociata nella diffida ad adempiere datata 21 dicembre 2022, poi reiterata in data 28 febbraio 2023, mossa dalla donante avverso il Comune di Siena.

“Questa amministrazione – ha spiegato il Sindaco di Siena Nicoletta Fabio – si è trovata a gestire una situazione del tutto particolare. Abbiamo attivato nuovi incontri e confronti, anche con i rappresentanti legali, per capire come individuare la giusta e concreta soluzione per l’allestimento delle opere donate. Il progetto prevedeva l’esposizione permanente e unitaria di duecentosettanta opere donate e esposizioni annuali per le restanti duecentotto opere donate. Tutto questo oltre a una serie di altri obblighi a carico del Comune che rispettassero le volontà della donante: curatore da lei scelto, conservazione in depositi adeguati, restauri sotto la supervisione del curatore scelto dalla donante, talks annuali per la valorizzazione delle opere, adeguata attività di comunicazione, pubblicazione del catalogo, mostre annuali di artisti rappresentati nella collezione”.

“Nonostante l’impegno da parte del Comune – ha spiegato ancora – sia nella ricerca di spazi adeguati, sia nell’elaborazione di progetti di allestimento del tutto nuovi rispetto a quelli pensati al momento della donazione stessa, sia nella ricerca di finanziamenti, si è riscontrata l’impossibilità di realizzare un progetto organico, con la conseguente impossibilità di rispettare le condizioni e gli oneri previsti nel contratto di donazione, con la prospettiva dunque di un esito infausto del giudizio civile; da ciò la decisione di procedere alla risoluzione consensuale e allo scioglimento del contratto di donazione mediante un accordo conciliativo, frutto anche di un lungo e faticoso lavoro da parte dei legali del Comune. L’accordo prevede che le opere vengano restituite alla donante, con spese di trasporto a carico del Comune di Siena e una verifica dello stato delle opere al loro arrivo. Inoltre, si stabilisce la rinuncia a qualsiasi azione risarcitoria nei confronti dell’ente da parte della donante e il pagamento in suo favore di un mero contributo delle sue spese legali rispetto al maggior importo risultante a termini di tariffa professionale”.

“La risoluzione consensuale – ha concluso il Sindaco di Siena – riduce il rischio di inadempimento e di responsabilità per il Comune, evitando problematiche legali future, in particolare con rinuncia da parte della donante a ogni azione di eventuale risarcimento dei danni. Inoltre, nessun investimento aggiuntivo si renderà necessario per la realizzazione di un progetto di allestimento delle opere, che sarebbe stato oneroso e difficilmente compatibile con le risorse disponibili. Le opere non sono state patrimonializzate e il loro valore, pur essendo stato valutato nel 2019, non ha registrato incrementi significativi. Le spese sostenute finora sono fortunatamente comunque contenute e sono dipese principalmente dal comportamento unilaterale della parte attrice, che ha avviato la causa durante le trattative. La risoluzione garantisce il mantenimento della capacità espositiva del complesso museale Santa Maria della Scala, evitando la limitazione degli spazi per mostre temporanee. Ulteriori opportunità sono l’eliminazione delle spese fisse di gestione (assicurazione, curatela, ecc.), la riduzione delle spese legali della controparte rispetto a una sentenza, oggi limitate solo a un contributo parziale di esse, grazie all’accordo transattivo che potrebbe rientrare nel budget già stanziato per il patrocinio legale del Comune; evitare ulteriori spese per l’esposizione delle opere, il cui valore potrebbe non giustificare l’onere economico complessivo. Inoltre, la risoluzione consensuale non esclude eventuali future rivalutazioni della situazione tra le parti per una proposta che parta però da presupposti del tutto diversi e che coinvolga un numero inferiore di opere, maggiormente gestibili”.

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Redazione