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Recupero del padiglione Conolly, Fabio: “Mancanza di proposte di riqualificazione e progetti di ammodernamento”

Recupero del padiglione Conolly, Fabio: “Mancanza di proposte di riqualificazione e progetti di ammodernamento”
  • PubblicatoAprile 10, 2025

“Al momento non sono giunte a questa amministrazione proposte di riqualificazione e progetti di riammodernamento, né a breve né a medio-lungo termine, su cui poter lavorare anche dal punto di vista della progettazione urbanistica. Il Comune può farsi promotore di queste iniziative, come ha fatto, ma non può agire direttamente su una struttura che non è di sua proprietà”. Con queste parole il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha risposto durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 10 aprile, all’interrogazione del consigliere Vanni Griccioli del gruppo Per Siena sullo stato dei fatti per il recupero della struttura Conolly.

“Per quanto riguarda l’archivio storico delle cartelle cliniche del vecchio manicomio – ha esordito il Sindaco –, la proprietà Asl Toscana Sud Est ha comunicato che questo è stato spostato a Corciano, presso la ditta che tiene l’archivio corrente dell’Asl, perché si è reso necessario liberare il padiglione Chiarugi e fare posto al cantiere Pnrr dell’ospedale di comunità. È in programma di riportarlo a Siena in tempi brevi, si stanno valutando varie collocazioni, ma accertiamo il fatto che tale archivio sia stato ospitato in luogo protetto e adeguatamente conservato”.

“Venendo al cuore dell’interrogazione – ha proseguito Fabio – premetto che l’amministrazione comunale è a conoscenza della situazione in cui si trova il padiglione Conolly, in grave stato di degrado a fronte delle enormi possibilità di evoluzione che un suo recupero funzionale potrebbe restituire. Fra l’altro, già prima della delibera di Consiglio di un anno fa cui si fa riferimento nell’interrogazione, avevo incontrato l’associazione Salviamo il Conolly, alla presenza anche del responsabile dell’ufficio Patrimonio Asl; nel giugno dello scorso anno avevo effettuato un sopralluogo, insieme, fra gli altri, al Rettore e alla direttrice generale dell’Università degli Studi, mentre a luglio avevo accompagnato per un altro sopralluogo la regista Roberta Torre, interessata alla realizzazione di un prodotto cinematografico. Confermo quindi, come esplicitato nell’atto di indirizzo approvato da questo Consiglio comunale, di riconoscere il valore artistico, culturale e storico-architettonico del padiglione Conolly, meritevole di un alto e significativo intervento per la valorizzazione della ricchezza del patrimonio comune della città di Siena. Così come confermo il nostro interesse e impegno per iniziative di qualificazione e valorizzazione che coinvolgano, a partire dalla stessa proprietà, anche le altre istituzioni cittadine, I’associazionismo, nonché gli ordini professionali. Tant’è vero che il 20 giugno 2024 avevo portato in Giunta l’informativa relativa alla bozza di convenzione cui si fa riferimento nell’interrogazione, bozza per la quale avevamo dato l’assenso”.

“Successivamente – ha spiegato ancora il Sindaco – ho ricevuto una nuova bozza di convenzione, dalla quale, dopo la revisione da parte della direttrice generale Unisi, venivano escluse l’associazione La Pergola e la Società Esecutori Pie Disposizioni, bozza di convenzione sostanzialmente in linea con quanto precedentemente concordato. Mi limito ad alcuni punti essenziali: ‘Il progetto va quindi a configurarsi come il recupero di uno spazio e del suo patrimonio materiale e immateriale, destinato a sua volta a essere fulcro del patrimonio storico del luogo e stimolo per l’ideazione e la creazione di interventi culturali e museologici finalizzati alla conoscenza e al benessere delle persone, in linea con quanto in questo stesso luogo è stato tentato di fare negli anni più difficili dell’assistenza alla malattia mentale e alle persone colpite da stigma ed emarginazione. La visione di questo progetto è quella di rivitalizzare l’intera area facente parte della cittadella manicomiale con particolare riferimento agli edifici storici abbandonati e alle aree esterne e verdi ivi presenti, creando un campus culturale vivace che connetta le attività universitarie e assistenziali con la vita sociale e lavorativa dei cittadini senesi. […] Le parti si impegnano, in particolare, a promuovere le azioni elencate di seguito: partecipazione a bandi di sviluppo e ricerca e artistici regionali, nazionali, ed europei per il finanziamento delle attività oggetto del presente accordo; ricerca e individuazione di percorsi di finanziamento privato per la rivalorizzazione e il recupero degli edifici; promozione e sostegno di attività di ricerca scientifica e culturale che toccano gli interessi e le competenze di specifiche discipline e/o si collocano a cavallo tra ambiti disciplinari diversi (ricerche interdisciplinari), volte al recupero dei beni in oggetto; promozione di progetti di recupero urbano sostenibile; sviluppo di competenze trasversali degli studenti e dei cittadini che verranno coinvolti nei vari progetti; promozione di azioni finalizzate a promuovere il benessere delle persone, dal punto di vista fisico – ad esempio tramite l’organizzazione di attività sportive – psicologico e ricreativo; creazione di una serie di relazioni con soggetti esterni finalizzate alla progettazione di interventi di recupero dei beni immobili oggetto del presente accordo; offerta di un idoneo e appropriato supporto di natura tecnico-scientifica, museografica e museologica, ed amministrativa, compatibilmente con le proprie esigenze organizzative, per la realizzazione dei progetti che deriveranno dal presente protocollo e che saranno di volta in volta specificati negli accordi esecutivi dei progetti stessi’”.

“L’accordo, in realtà un atto di indirizzo o una dichiarazione di intenti più che un vero progetto – ha evidenziato Fabio – sarebbe entrato in vigore dalla sua sottoscrizione con la durata di quattro anni e possibilità di rinnovo, ma la questione si è arenata e la firma ancora non c’è stata per il cambio di governance della Asl, che ha fra l’altro bloccato anche il progetto ‘Let’s art’ per una delle Officine, per cui insieme a Unisi abbiamo richiesto un incontro con il nuovo direttore generale, incontro fissato per il prossimo 20 maggio. In occasione della firma del protocollo d’intesa Comune-Unisi, il 20 marzo scorso, abbiamo ripreso il discorso sul padiglione Conolly, dal momento che tra le finalità si parla anche di ‘promuovere la conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico al fine di renderlo visibile, sostenibile e fruibile dalla collettività universitaria, dalla comunità locale e attrattivo nei confronti della comunità nazionale e internazionale’. Ma non dobbiamo nascondere, oltre al tema della non facile convivenza e coabitazione tra funzioni diverse (nuovo centro di salute mentale, hospice, casa di comunità, università), quello che è il problema fondamentale, che riguarda in primis la proprietà, della sostenibilità economica (almeno cinque milioni di euro stando alla stima fatta a suo tempo da Asl). Per questo, nei vari incontri con vari interlocutori cui ho partecipato si è sempre messo l’accento sulla necessità di trovare finanziamenti; l’Asl in tal senso ha raccolto la disponibilità alla collaborazione da parte degli studenti del Politecnico di Milano, così come ha partecipato, grazie a una giovane architetta italo inglese, a un bando del Ministero della Cultura inglese per il recupero di edifici storici, la cui eventuale vincita consentirebbe almeno il finanziamento delle spese di progettazione, progettazione preventiva indispensabile per poter accedere a qualunque forma di finanziamento”.

“Al momento – ha concluso il Sindaco Fabio – non sono giunte a questa amministrazione proposte di riqualificazione e progetti di riammodernamento, né a breve né a medio-lungo termine, su cui poter lavorare anche dal punto di vista della progettazione urbanistica. Proseguiremo con le interlocuzioni con gli enti interessati affinché si attivi concretamente un percorso virtuoso. Il Comune può farsi promotore di queste iniziative, come ha fatto, ma non può agire direttamente su una struttura che non è di sua proprietà, dovendo peraltro occuparsi di numerose altre situazioni, anch’esse prioritarie per lo sviluppo e la conservazione delle bellezze artistiche e architettoniche della nostra città”.

Il consigliere Vanni Griccioli del gruppo Per Siena ha replicato: “Ero a conoscenza diretta e indiretta della situazione e di come si stava dipanando. Sarà mia cura, nel mese di maggio, raccogliere nuovamente informazioni in merito, per poter eventualmente trovare anche delle soluzioni sul fronte dei finanziamenti, magari legate a quell’idea di progetto, che già avevamo prodotto come gruppo consiliare nel precedente mandato amministrativo, di un fondo immobiliare di finanziamento pubblico-privato, in cui inserire strutture pubbliche e private al momento vuote e inabitate per consentirne il recupero. Sarà mia cura riportare il progetto, sotto forma di mozione, in questo Consiglio comunale”.

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Redazione