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Oca, presentata la collezione di Alberto Botarelli che ripercorre la storia araldica del rione di Fontebranda

Oca, presentata la collezione di Alberto Botarelli che ripercorre la storia araldica del rione di Fontebranda
  • PubblicatoMaggio 10, 2025

E’ stata presentata, nell’ambito degli eventi per la festa titolare della Nobile Contrada dell’Oca, la collezione di Alberto Botarelli che, attraverso trenta opere realizzate in differenti materiali e fattura, rappresenta e ripercorre la storia araldica del rione di Fontebranda.

L’Onorando Governatore, Claudio Laini, è intervenuto per la presentazione con queste parole: “Questa collezione apre le porte alla memoria e ci consente di entrare e curiosare in una serie di progetti grafici riconducibili a quel grande e indimenticabile ocaiolo che fu Bettino Marchetti, il cui estro è a tutt’oggi fonte inesauribile di ispirazione. Il nostro impareggiabile Governatore ha infatti lasciato alla Contrada, tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, un patrimonio di idee e bozzetti da cui prende spunto anche questo progetto. Ad impreziosire la collezione contribuisce anche la scelta dei materiali usati per la realizzazione, che vanno dalla seta intarsiata e dipinta, al marmo “bianco assoluto” scolpito. Per questi motivi sono felice ed orgoglioso di far presentare ad Alberto la sua collezione nel nostro “salotto buono”, che è anche il suo, e lo ringrazio per l’amore e la passione che ha profuso in questo progetto. Un ringraziamento particolare va anche a tutti quegli artisti che hanno contribuito con il loro lavoro a creare questo ideale viaggio nella storia del nostro stemma”.

Ha poi preso la parola Alberto Botarelli che ha voluto in primo luogo ringraziare l’Onorando Governatore e la Sedia Direttiva della Contrada per la possibilità di utilizzare l’Oratorio e parte del museo per esporre la collezione. Il lavoro parte da lontano ed ha richiesto circa venti anni per arrivare ad avere tutte le opere che rappresentano l’evoluzione degli stemmi araldici riportati prima nei bozzetti e poi realizzati nelle bandiere ufficiali della Contrada dal 400 ad oggi. Il percorso è rappresentato prevalentemente nei quattordici “bandierini” in cornice argento realizzati su seta dipinta e intarsiata che hanno richiesto l’intervento di numerose “mani esperte” e molto delicate oltre ad una ricerca storica rigorosa fatta dal curatore Andrea Manganelli.

La collezione si impreziosisce con sette sculture in marmo bianco assoluto che riportano solo le Oche che spiccano dalla materia e riproducono fedelmente le forme degli antichi bozzetti realizzati nel tempo e riportati prevalentemente nell’opera del grande Benito Marchetti, tutte realizzate dallo studio Cervietti di Pietrasanta.

E’ invece composta di marmi in più colori l’opera di Fabio Menchetti realizzata nel suo studio di Pietrasanta con tecnica di intarsio a mano su bozzetto di Giuseppina Bonaiuti di fine 800.

L’evoluzione risulta evidente sin dalla prima bandiera che le compagnie militari di Sant’Antonio e San Bernardino portavano come “araldo di guerra” nelle loro battaglie dell’epoca e prosegue con le Oche senza corona alle quali, nel corso dei due secoli successivi, verranno aggiunti a poco a poco tutti gli stemmi e i simboli araldici come la croce sabauda o le differenti corone che si sono succedute nel tempo.

L’esposizione prosegue con le opere di Lance Mankowski rappresentanti Oche di bozzetti più moderni e realizzate totalmente con materiali metallici di riciclo su base di legno e si conclude con le bandiere della collezione Stibbert che, entrate in Piazza nel 2017, vinsero il Masgalano di quell’anno.

Al termine della presentazione sono stati aperti gli spazi dell’Oratorio e di parte del museo per dar modo agli ocaioli e ai gentili invitati di tutte le contrade di poter apprezzare le opere oggetto della collezione Botarelli.

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Redazione