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Beko, il monito di Giani: “La Toscana deve essere considerata al tavolo ministeriale”

Beko, il monito di Giani: “La Toscana deve essere considerata al tavolo ministeriale”
  • PubblicatoGennaio 17, 2025

La Toscana “non può permettersi di perdere lo stabilimento” Beko Europe e il ruolo della Regione, al tavolo al Ministero delle Imprese, deve essere “considerato in modo dovuto”. È il monito che il governatore Eugenio Giani lancia sulla vertenza. “È inaccettabile che si parli di una chiusura al 31 dicembre; questo deve essere il primo punto da eliminare dall’agenda delle trattative con la multinazionale”, prosegue.

Il presidente della Regione, insieme al suo consigliere per le crisi aziendali Valerio Fabiani, ha preso parte oggi ad un tavolo in provincia che si è focalizzato sulla situazione vissuta nel sito dell’azienda in viale Toselli, a rischio chiusura a fine anno. C’erano anche rappresentanti sindacali, le associazioni di categoria ed i sindaci, tra cui il primo cittadino del capoluogo Nicoletta Fabio.

“La volontà, oggi come allora, è ribadire con forza che Siena non sarà l’agnello sacrificale – le parole del presidente della provincia Agnese Carletti -. I lavoratori stanno facendo tutto il possibile per mantenere alta l’attenzione e per far sentire chiaramente la loro voce”.

Ad attendere l’esito dell’incontro, in piazza Duomo, gli operai dell’impianto. Lunedì si terrà un nuovo corteo ma tutti aspettano la nuova convocazione al ministero.

“Quel confronto rappresenterà un momento decisivo. Crediamo fermamente che la lotta finora condotta porterà l’azienda a rivedere il proprio piano industriale – ha affermato il segretario Uilm Uil Siena Massimo Martini.  Ci aspettiamo che, per Siena, la scadenza del 31 dicembre 2025 venga eliminata. Quella data rappresenta una penalizzazione gravissima per il nostro territorio. Chiediamo continuità e garanzie, anche nei tavoli di discussione a Roma”.

“Per quanto riguarda viale Toselli possiamo dire con tranquillità che la mobilitazione non sta perdendo forza – dice il segretario Fiom Cgil Siena Daniela Miniero-. Al contrario, il presidio prosegue senza segnali di stanchezza. Questo messaggio deve essere chiaro sia al Governo, che ha un ruolo fondamentale nella gestione di questa partita, sia all’azienda. Beko non deve più tentare di dividere i dipendenti o indebolire il presidio. Non arretreremo di un centimetro rispetto alle nostre richieste. Siena non chiuderà”.

“Il termine “agnello sacrificale” è emerso più volte, non solo in questo incontro – ha concluso Giuseppe Cesarano, segretario Fim Cisl Siena-, ma anche nelle settimane precedenti. Si riferisce al rischio che, in crisi che coinvolgono più stabilimenti, uno di essi venga sacrificato per salvare gli altri. Noi abbiamo ribadito ai nostri rappresentanti nazionali che l’accordo è blindato: nessun sito produttivo dovrà essere chiuso”.

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Redazione