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Beko, il Sindaco Fabio parteciperà all’incontro a Roma

Beko, il Sindaco Fabio parteciperà all’incontro a Roma
  • PublishedNovembre 5, 2024

Sarà il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, a partecipare alla riunione convocata per Beko Europe presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma giovedì 7 novembre.

“Questa amministrazione – sottolinea il Sindaco – è sempre stata in prima linea per monitorare la delicata situazione che investe anche lo stabilimento di Siena. L’attenzione è altissima, lo dimostrano i numerosi incontri con le organizzazioni sindacali e la piena disponibilità, nei confronti dei vertici dell’azienda, a lavorare su alcune possibili soluzioni, anche attraverso l’iter di approvazione del Piano Strutturale, tramite il quale prevedere efficientamenti energetici e insediamenti di aree produttive di indotto che permettano il consolidamento delle imprese esistenti. Siamo altrettanto consapevoli di come serva un’azione congiunta che vada al di là dell’impegno della singola amministrazione comunale: del resto la struttura senese occupa anche lavoratori residenti nei comuni limitrofi al nostro, ma più in generale la vicenda Beko travalica i confini comunali, provinciali e anche regionali, come mostrano le annunciate chiusure di stabilimenti in Polonia. E’ sbagliato pensare che questo sia un tema solo cittadino e che ricada sulle uniche spalle dell’amministrazione: al nostro impegno, coerente anche con la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale dello scorso settembre, deve dunque unirsi quello delle altre istituzioni direttamente interessate, a partire da Provincia e Regione. Da parte nostra, dopo aver avuto contatti con il governo e, in particolare, con il sottosegretario Fausta Bergamotto che ha indetto il nuovo incontro di giovedì, interesseremo l’europarlamentare Francesco Torselli”.

“Fra le nostre priorità – conclude il Sindaco – c’è la necessità di far comprendere che una eventuale chiusura dello stabilimento Beko di Siena, importante riferimento occupazionale sul territorio, avrebbe una portata maggiormente negativa rispetto ad altri stabilimenti in altri luoghi d’Italia, dove il tessuto industriale presente consentirebbe un rapido reinserimento o riassorbimento dei lavoratori”.

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Redazione