Beko, nuovo round a Roma. Il Mimit ribadisce: “Il sito va acquistato da un soggetto pubblico”
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Nulla di nuovo dall’incontro a Roma tra Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Regione e Comune di Siena sul tema Beko, a seguito del summit in Turchia tra il ministro Urso e i vertici di Beko e aspettando un nuovo tavolo con azienda e sindacati, convocato per lunedì 24 febbraio.
Durante il confronto, presieduto dal sottosegretario con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto – presenti alla riunione anche il Consigliere del Presidente della Regione Toscana per il lavoro e le crisi aziendali, Valerio Fabiani, e il vicesindaco di Siena, Michele Capitani – è stata affrontata la questione del canone di affitto applicato dalla società proprietaria del sito produttivo a Beko, ritenuto superiore ai valori di mercato. Un costo che comprometterebbe la competitività produttiva e la sostenibilità economica dello stabilimento, ostacolando qualsiasi percorso di rilancio industriale.
Alla luce di questo scenario, il Mimit “ha espresso la necessità che il sito venga acquisito da un soggetto pubblico e reso disponibile per eventuali nuovi investitori. Nel frattempo, Beko lascerà aperto lo stabilimento di Siena fino al 2027 e garantirà la produzione per tutto il 2025, come dichiarato dall’azienda nell’ultimo tavolo del 30 gennaio”.
“Ci è stato chiesto dal Governo di acquisire l’immobile – sottolinea Fabiani – per primi abbiamo indicato la necessità di un intervento pubblico sull’immobile con la proposta avanzata settimane fa dal presidente Giani di realizzare un consorzio industriale pubblico ai sensi della nuova legge regionale nata nel fuoco della vertenza Gkn, per poter rilevare lo stabilimento senese di Viale Toselli. E oggi la Regione ha rinnovato la sua disponibilità al Governo, ma l’impegno del pubblico non può sostituirsi alle responsabilità di Beko che sta per abbandonare Siena e 300 famiglie al loro destino. Invochiamo il rispetto del principio costituzionale della responsabilità sociale delle imprese e chiediamo a Beko di garantire tempo e risorse, con un contributo senza precedenti, al fine di assicurare continuità produttiva e occupazionale anche in caso della loro uscita di scena. Siena non può essere l’agnello sacrificale di questa vertenza nazionale. Per questo diciamo al Governo che la partita non è chiusa e gli chiediamo di stare al nostro fianco”.