Beko, traguardo raggiunto: firmato l’accordo tra azienda, sindacati e Governo

Il traguardo è stato raggiunto: è stato sottoscritto al Ministero delle Imprese l’accordo quadro tra Beko Europe, Governo, Regioni, parti sociali. La firma del protocollo giunge in seguito al consenso espresso dai lavoratori degli stabilimenti della multinazionale in Italia, tra cui quelli della fabbrica di viale Toselli: attraverso il referendum sindacale hanno approvato con l’88% di sì il testo preliminare definito da azienda, organizzazioni sindacali e Mimit. A presidiare l’incontro è il Ministro Adolfo Urso. Presenti anche i vertici della multinazionale turca, le sigle sindacali e gli enti locali.
Lo stabilimento di Siena cesserà le attività produttive entro la fine dell’anno 2025 e sarà coinvolto in un progetto di reindustrializzazione finalizzato a garantire la continuità delle operazioni manifatturiere nel medio-lungo termine.
Per i lavoratori la cassa integrazione sarà conservativa e non per cessazione e sarà garantita per 24 mesi; e sempre per la cassa è prevista un’integrazione con un bonus una tantum di 15mila euro lordi; poi ci sono gli incentivi agli esodi, pari a 90mila euro per chi deciderà di lasciare l’azienda entro quest’anno.Certezze ci sono anche per il futuro dell’impianto e per la reindustrializzazone, dopo che la multinazionale turca lascerà Siena. Invitalia si impegnerà seriamente nel processo di acquisizione, con il supporto del Comune. L’agenzia governativa collaborerà poi con l’advisor Sernet per individuare il nuovo soggetto industriale. E poi c’è una clausola: se entro settembre 2027 non sarà trovato trovato un reindustrializzatore, le parti si riuniranno di nuovo al tavolo per trovare un’eventuale soluzione per gli operai.
“L’Italia è sempre stata un pilastro strategico per le nostre attività globali e l’accordo di oggi segna un passo decisivo per il futuro del nostro gruppo nel Paese”, ha commentato Fatih Ebiçlioğlu, presidente della divisione Beni di consumo durevoli di Koç Holding e presidente di Beko Europe. Questo risultato riflette l’importanza di un dialogo aperto e del rispetto reciproco tra istituzioni, sindacati e aziende, a dimostrazione del fatto che la responsabilità condivisa porta a risultati sostenibili”.
“Questo accordo consente a Beko Europe di mantenere le sue attività nel medio-lungo termine, preservando al contempo il know-how e la tradizione produttiva del Made in Italy” ha dichiarato Ragıp Balcıoğlu, ceo di Beko Europe – . Allo stesso tempo, dovremo rimanere estremamente vigili, poiché l’industria degli elettrodomestici in Europa è sottoposta a crescenti pressioni a causa dell’escalation delle guerre tariffarie, della concorrenza globale sleale e dell’aumento dei costi. Siamo grati a tutte le parti sociali per il dialogo costruttivo e non vediamo l’ora di vedere i risultati di questa collaborazione”.
“L’azienda – le parole del sottosegretario Fausta Bergamotto – si è impegnata a investire oltre 300 milioni di euro in Italia. Questo è il piano industriale 2025-2027 nella sintesi. Credo che sia un buon risultato essere arrivati a questo punto e soprattutto non aver chiuso nessuno stabilimento. Su Siena c’è da chiarire la questione legata alla proprietà dell’immobile ma c’è però un impegno importante sulla, infatti Beko Europe ha già individuato un advisor. Poi c’è anche un protocollo d’intesa, tra Invitalia e il Comune di Siena, a sostegno appunto di questa operazione”.
“E’ stato siglato oggi un buon accordo. Ma considero questa importante tappa non un punto di arrivo, bensì di partenza”.
Così il presidente Eugenio Giani al termine dell’incontro che si è svolto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la firma dell’accordo che chiude la vertenza Beko. Con il presidente Giani, il consigliere speciale per lavoro e crisi aziendali, Valerio Fabiani.
“L’acquisizione da parte di Invitalia dello stabilimento – ha proseguito Giani – conferma che abbiamo fatto bene a non arretrare mai dalla convinzione che Siena dovesse mantenere un sito industriale. Ringrazio il Governo per l’impegno, l’attenzione e il lavoro svolto”.
“Adesso – ha proseguito Giani – la partita e il lavoro non si fermano ma si spostano sulla ricerca e l’individuazione di un investitore che abbia le energie e la volontà di presentare un piano di reindustrializzazione dello stabilimento. La Regione seguirà attentamente ogni passaggio accompagnando un percorso che vogliamo si concluda con un solo risultato: che a Siena questo sito torni a dare lavoro e occupazione”.
“Guardiamo a questo accordo con senso di responsabilità come conseguenza della volontà espressa dalle lavoratrici e dai lavoratori. Un protocollo che, tuttavia, non è un traguardo ma un punto di partenza in quanto non rappresenta la soluzione al tema del mantenimento del lavoro sul territorio senese che, per le istituzioni, deve rimanere centrale. Grazie all’incessante lavoro svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori e dai sindacati in questi mesi che nel tavolo di coordinamento della Provincia hanno trovato riunito al loro fianco tutto il territorio, dai sindaci dei Comuni fino alla Regione Toscana, dalle Università alle categorie alla Camera di Commercio, la vertenza ha indubbiamente trovato un’evoluzione diversa rispetto a come era stata avviata. La Provincia di Siena, come fatto fino ad oggi e nel rispetto delle sue competenze, continuerà a fare la propria parte, vigilando sull’attuazione dell’accordo e soprattutto sul processo di reindustrializzazione favorendo, attraverso lo strumento del tavolo di coordinamento, eventuali interlocuzioni con soggetti che dovessero mostrarsi interessati ad investire sul territorio”.
Lo sottolinea la Presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti al termine del tavolo convocato dal MiMit a Roma sulla vertenza della Beko Europe.
“Il primo tempo di questa partita è stato vinto. Ora ci aspetta il secondo tempo, forse quello più importante. Oggi ha vinto il buon senso, la collaborazione e soprattutto la lotta dei lavoratori di Siena e siamo convinti che se la stessa forza verrà mantenuta anche per il secondo tempo porteremo a casa il risultato”. Così il segretario della Fiom Cgil di Siena Daniela Miniero dopo la firma dell’accordo su Beko Europe siglato al Ministero delle Imprese.
“Adesso la palla passa al territorio e dobbiamo lavorare su una reindustrializzazione efficace e spendibile per il territorio di Siena”, ha detto il segretario Fim Cisl di Siena Giuseppe Cesarano. “Grande soddisfazione per questa prima tappa che abbiamo raggiunto, da domani inizia un altro percorso e ci vedrà in pista come abbiamo fato in questi mesi per raggiungere la reindustrializzazione del sito di Siena”, le parole di Massimo Martini della Uilm Uil di Siena.
“Guardiamo a questo accordo con senso di responsabilità come conseguenza della volontà espressa dalle lavoratrici e dai lavoratori. Un protocollo che, tuttavia, non è un traguardo ma un punto di partenza in quanto non rappresenta la soluzione al tema del mantenimento del lavoro sul territorio senese che, per le istituzioni, deve rimanere centrale”. Lo sottolinea la presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti
“Grazie all’incessante lavoro svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori e dai sindacati in questi mesi che nel tavolo di coordinamento della Provincia hanno trovato riunito al loro fianco tutto il territorio, dai sindaci dei Comuni fino alla Regione Toscana, dalle Università alle categorie alla Camera di Commercio, la vertenza ha indubbiamente trovato un’evoluzione diversa rispetto a come era stata avviata – aggiunge-. La Provincia di Siena, come fatto fino ad oggi e nel rispetto delle sue competenze, continuerà a fare la propria parte, vigilando sull’attuazione dell’accordo e soprattutto sul processo di reindustrializzazione favorendo, attraverso lo strumento del tavolo di coordinamento, eventuali interlocuzioni con soggetti che dovessero mostrarsi interessati ad investire sul territorio”.
Secondo l’onorevole del Pd Laura Boldrini “deve essere chiaro che la vertenza si chiuderà quando tutte e tutti firmeranno il contratto di lavoro con il nuovo investitore. Sta al governo, ora, trovare un soggetto imprenditoriale affidabile e serio che abbia un piano industriale solido e credibile. Siena, come le altre sedi di Beko, devono poter guardare al futuro con serenità e fiducia. E per farlo serve il lavoro”.
“E’ stato siglato oggi un buon accordo. Ma considero questa importante tappa non un punto di arrivo, bensì di partenza”, afferma il presidente Eugenio Giani al termine dell’incontro. Con il presidente Giani, il consigliere speciale per lavoro e crisi aziendali, Valerio Fabiani.
“L’acquisizione da parte di Invitalia dello stabilimento – ha proseguito Giani – conferma che abbiamo fatto bene a non arretrare mai dalla convinzione che Siena dovesse mantenere un sito industriale. Ringrazio il Governo per l’impegno, l’attenzione e il lavoro svolto. Adesso – ha proseguito Giani – la partita e il lavoro non si fermano ma si spostano sulla ricerca e l’individuazione di un investitore che abbia le energie e la volontà di presentare un piano di reindustrializzazione dello stabilimento. La Regione seguirà attentamente ogni passaggio accompagnando un percorso che vogliamo si concluda con un solo risultato: che a Siena questo sito torni a dare lavoro e occupazione”.