Biotecnopolo, il Ministero della Salute toglie 135 milioni di euro ma il taglio non è irreversibile
Meno 135 milioni di euro al centro nazionale antipandemico. A comunicarlo al cda del Biotecnopolo sarebbe stato direttamente il ministero della Salute.
Il taglio delle risorse non sarebbe però irreversibile: questi fondi potrebbero tornare una volta che il progetto ha messo a terra i suoi piedi con alcune iniziative, iniziando così ad investire alcuni dei finanziamenti ricevuti.
Sul fronte dello statuto la novità è che lo stesso Dicastero ne avrebbe completato la revisione. La palla sarebbe nelle mani dunque agli altri ministeri fondatori (Università e ricerca; Imprese; Economia e finanze) che dovrebbero dare il proprio ‘okay’ all’atto. Quindi il passaggio al cda del Biotecnopolo per un’ulteriore ‘vidimazione’. Infine il ritorno a Roma dove lo statuto sarebbe finalmente licenziato attraverso un Dpcm.
Sul taglio si interroga anche il presidente della provincia David Bussagli: “Sono urgenti delle risposte immediate e certe – afferma – . Quella dei due centri è un’opportunità per tutto il nostro territorio ma sul cui futuro da 18 mesi è calato un silenzio rispetto al quale servono chiarimenti”.
Intanto fanno rumore sull’argomento i parlamentari del Pd Emiliano Fossi, Silvio Franceschelli, Marco Simiani, Marco Sarracino, Simona Bonafè, Laura Boldrini, Arturo Scotto, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Christian Di Sanzo, Ylenia Zambito e Dario Parrini.
In un comunicato congiunto i membri del Pd parlano di un governo Meloni che sta “mortificando una comunità intera” con la “svendita di ulteriori quote di Mps in netta ripresa e soltanto per fare cassa, le briciole delle risorse dei Fondi di Sviluppo e coesione destinati alla provincia (4 milioni sui 683 arrivati in Toscana) ed il taglio finanziamenti al Biotecnopolo”.
La maggioranza “con la colpevole complicità di una giunta di destra incapace e silente” sta “mortificando le professionalità, la vivacità e le ricchezze di un territorio che non merita queste umiliazioni -ripetono-. Ci batteremo in Parlamento con gli strumenti disponibili per cercare di contrastare questa vergogna”.