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Case popolari, Pacciani “Investire sugli alloggi, individuare nuovi criteri di assegnazione e creare un ufficio a supporto dei cittadini”

Case popolari, Pacciani “Investire sugli alloggi, individuare nuovi criteri di assegnazione e creare un ufficio a supporto dei cittadini”
  • PubblicatoFebbraio 8, 2023

Siena. Investire sulla manutenzione degli alloggi, individuare nuovi criteri di assegnazione delle case popolari fin dal prossimo bando che dovrà essere redatto dalla prossima amministrazione che sarà elettae creare un ufficio comunale per supportare i cittadini assegnatari. Sono queste alcune proposte concrete lanciate da Fabio Pacciani, candidato sindaco del Polo Civico Siena sul tema dell’edilizia residenziale pubblica (ERP).

“Il tema delle ‘case popolari’ – continua Pacciani – è fondamentale per il futuro della nostra città. Oggi è Siena Casa Spa la società che cura gli aspetti contrattuali e la manutenzione degli immobili per conto dei 36 comuni della nostra provincia. Nella nostra città sono 1100 le case popolari gestite da Siena Casa di cui una parte, pari al 7 per cento circa, non è in condizioni di essere usufruita per questioni legate alle manutenzioni. Vista la crescente domanda di alloggi nel Comune di Siena è necessario invertire questa tendenza e tornare ad investire risorse sulla manutenzione degli alloggi, convertendo il canone di concessione richiesto dal Comune a Siena Casa Spa in interventi di ammodernamento e abitabilità delle case popolari. Interventi pianificati ogni anno al fine di rimettere sul mercato progressivamente il 100 per cento delle case a disposizione di Siena casa. A questo si aggiunge l’impegno del Comune e di Siena Casa a intercettare ogni contributo possibile da destinare alla ristrutturazione degli immobili per metterli a disposizione degli utenti. Un impegno fondamentale perché con le entrate dei canoni si coprono solo il 45 per cento dei costi di gestione: oggi il canone di locazione è in media di 105 euro al mese per ogni nucleo familiare, ma un terzo degli affittuari paga 40 euro. E infine, a Siena, c’è un 10 per cento di famiglie totalmente a carico del Comune”.

“Il Comune – continua Pacciani – deve fare uno sforzo in più per programmare azioni che portino, anno dopo anno, al completo utilizzo del patrimonio di edilizia popolare sfitto e dall’altro intervenire per la sua riqualificazione. Per fare questo occorre avere, innanzitutto un’idea precisa dei cambiamenti del corpo sociale della nostra città e dei nuovi bisogni abitativi sia per chi è in piena difficolta sociale ed economica ma anche per chi, come giovani coppie e/o giovani single, ha difficoltà a reperire una casa in affitto a prezzi di mercato, pur lavorando. Per questo è necessario individuare e allargare i criteri di assegnazione anche approfondendo i dati legati al bisogno sociale e abitativo. Con l’assegnazione dell’alloggio va inoltre avviato un rapporto di dialogo, una vera e propria attività di mediazione sociale costante tra il Comune e gli assegnatari, anche verificando che chi riceve una casa popolare gestisca quel bene ‘comune’ in maniera decorosa, civile e senza danneggiarne struttura e interni. In questo contesto è necessario diffondere una cultura dei beni comuni e della custodia delle case popolari come luoghi che appartengono a tutta la comunità. L’impegno per l’edilizia popolare è strettamente collegato a quello sul welfare e su un’idea di città solidale, inclusiva e capace di rispondere nel modo migliore possibile all’esigenza abitativa dei suoi cittadini, a cominciare da chi ha bisogno di un aiuto e di un sostegno da parte della comunità”. 

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Redazione