Cinquant’anni di lettura e storia della città: la Libreria Senese festeggia mezzo secolo
La libreria Senese festeggia il mezzo secolo di vita. Un traguardo importante per uno dei negozi storici della nostra città da cui sono passati nel tempo migliaia di studenti, insegnanti e amanti della lettura.
Una vero e proprio traguardo questi cinquant’anni che domani, sabato 23 marzo vedranno all’interno della libreria Adele Boriosi, un’amante della scrittura medioevale e che per hobby dipinge con colori naturali su stoffe e carta e la sua sapienza l’ha portata e realizzare dei segna-libri molto particolari che verranno regalati ai clienti (e non solo) della libreria Senese.
Dalle vetrine addobbate per l’occasione “riacciuffiamo” la storia di questo negozio nato nel 1974: E’ in quell’anno che due giovani Marina Pasquinuzzi e Sandro Civai fin da ragazzini commessi e colleghi della libreria Ticci decidono di mettersi un proprio. Una vera e propria sfida perché come ricorda Roberta Bonci oggi titolare della Senese insieme a Filippo Bonci e Silvia Civai “i soldi erano davvero pochi. Comunque fin da subito le cose vanno bene: Erano anni in cui una scelta del genere la potevi fare”: L’attività decolla e si fa conoscere non solo a Siena. Fra quegli scaffali pieni di volumi giocano e si divertono Roberta, Filippo e Silvia. Non sanno che stanno respirando l’odore unico e inimitabile della carta. Un profumo che può regalare solo un libro e solo sfogliando le pagine ti rendi conto della ricchezza che arriva senza averla chiesta. Il tempo passa e i ragazzi di ieri, oggi adulti, hanno deciso di continuare.
“Tutti – prosegue Roberta – hanno sempre pensato che fossimo un’unica famiglia. A livello parentale non era così eppure noi ci siamo sempre sentiti come un’unica famiglia”. E’ questa la forza che da sempre è stato il motore della libreria Senese: l’unione di intenti e la condivisione degli obiettivi. E a proposito di futuro per i cinquant’anni dell’attività ci sono in ponte altre interessanti iniziative: Quali? per ore nessuna anticipazione. Insomma come un libro che mentre lo leggi ti prende, ma non immagini neppure lontanamente quale sarà la fine. Non poteva essere altrimenti.