Colleverde, Loré: “Scuola spostata in locali più adeguati, sicuri e funzionali. In corso valutazioni per il futuro”
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“La scuola primaria di Colleverde è stata spostata in locali idonei dopo opportune valutazioni, quali quelli dell’emiciclo di San Miniato: per il futuro è in corso una valutazione da parte dell’amministrazione di quello stesso immobile e di altri, con lo scopo di trovare la migliore sistemazione per una scuola storica della città che serve un’area altamente popolata”. Così l’assessore all’edilizia scolastica e all’istruzione del Comune di Siena Lorenzo Loré ha risposto all’interrogazione presentata oggi, giovedì 13 febbraio, durante il Consiglio Comunale dal gruppo Partito Democratico (Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Gabriella Piccinni, Abba Ferretti, Luca Micheli), in merito all’annunciata chiusura della scuola Colleverde sita nei locali presso la Basilica dell’Osservanza.
“La scuola primaria Colleverde – ha detto l’assessore – è stata collocata fino a fine gennaio nei locali della Basilica dell’Osservanza. Mi preme sottolineare, come già ricordato dagli interroganti, che gli spazi adibiti a scuola sono nati per svolgere altre funzioni. Così come è necessario ribadire che, sin dal lontano 2015, si è susseguito un fitto e costante scambio di corrispondenza tra l’amministrazione comunale e l’ente proprietario, la Provincia toscana di San Francesco stimmatizzato dei frati minori, tramite il quale veniva sollecitata l’individuazione di una collocazione diversa del plesso scolastico, vista la inadeguatezza dei locali dell’Osservanza. Il Comune di Siena ha sempre avuto presenti le criticità rilevate negli anni nella struttura. Di recente, però, le problematiche si sono intensificate ed acuite. Tra le altre questioni già note, da un lato, nel novembre 2024, come certificato anche da un verbale trasmesso dall’Asl competente, è stata rilevata la presenza di piume di piccione provenienti dal sottotetto, che è stato trovato pieno di guano e di altri materiali lì depositati. Dall’altro, in fase di rinnovo del certificato di prevenzione incendi, da sempre mantenuto in essere da parte dell’amministrazione comunale di Siena, è stata riscontrata la necessità, per sopraggiunti obblighi normativi, di procedere, in prima battuta, alla redazione della scia antincendio per l’intero complesso edile, quindi per tutta la parrocchia e i locali annessi, successivamente si sarebbe potuto procedere al semplice rinnovo della scia antincendio per la parte dedicata all’attività scolastica”.
“Alla luce di quanto sopra – ha aggiunto Loré – , si sono intensificati i contatti con la proprietà, tra l’altro responsabile, ai sensi del contratto di locazione in essere, della manutenzione straordinaria, e, dopo numerosi sopralluoghi, alla presenza dei tecnici comunali, dei consulenti della proprietà e della dirigenza dell’Istituto comprensivo Mattioli, al quale afferisce la scuola Colleverde, è stato verificato che non sarebbe stato possibile effettuare quegli interventi necessari per rimuovere il guano e gli altri materiali, se non provvedendo ad una serie di lavorazioni, particolarmente impattanti dal punto di vista economico ma anche logistico-organizzativo. Così come, dall’altra parte, non c’erano le condizioni per poter procedere, celermente e facilmente, da parte della Provincia stessa alla redazione e presentazione della scia antincendio complessiva. La Provincia toscana di San Francesco stimmatizzato dei frati minori ha, infatti, correttamente manifestato difficoltà operative nel procedere nell’immediato per la parte relativa al guano, così come ha comunicato che non sarebbe stato possibile adempiere alle prescrizioni di legge in ordine alle certificazioni necessarie, sottolineando ancora una volta come i locali non fossero più idonei – a patto che lo fossero mai stati – a ospitare delle aule scolastiche”.
“Questo ha di fatto bloccato ogni possibilità di rinnovare il certificato di prevenzione incendi – ha spiegato ancora l’assessore – per il plesso scolastico e, per l’effetto, di mantenere l’attività scolastica nei locali dell’Osservanza, con la conseguente decisione di spostare la scuola all’emiciclo di San Miniato. Mi si consenta una notazione: forse tale ultima decisione è stata presa in un ritardo fin troppo forte; le amministrazioni che si sono succedute avrebbero dovuto maturare molto prima la consapevolezza che sarebbe stato necessario assumere tale determinazione (si ricordi i dieci anni di corrispondenza già accennati prima). Il locale di San Miniato individuato è assolutamente idoneo sia dimensionalmente sia per le sue caratteristiche tecniche, come già dimostrato dal fatto di aver ospitato due scuole dell’infanzia, Santa Marta e Acquacalda, e alcune classi della scuola primaria Dupré, ed offre evidentemente un diverso e migliore contesto per quanto riguarda sia le tematiche di sicurezza sia le tematiche impiantistiche. La presenza del cantiere adiacente, già in essere quando Santa Marta e l’Acquacalda avevano sede là, è stata ulteriormente analizzata e verificata e gli esiti sono stati positivi, considerato anche che le attività del cantiere sono in fase avanzata e le demolizioni, di solito rumorose, sono terminate”.
“Allo stato attuale – ha spiegato ancora – la soluzione trovata, almeno nella sua conformazione, è da definirsi transitoria: è in corso una valutazione da parte dell’amministrazione di quello stesso immobile e di altri, con lo scopo di trovare la migliore sistemazione per una scuola storica della città che serve un’area altamente popolata. Non è, in ogni caso, intenzione di questa amministrazione rivalutare la possibilità di progettare una nuova scuola nelle aree che erano state a suo tempo individuate e che risultano ad oggi strette e compresse all’interno degli impianti sportivi. Vale la pena di ricordare, in conclusione, che il progetto cui si fa riferimento, redatto e pensato nell’anno 2018, in realtà era esclusivamente un progetto preliminare, quindi il primo stadio di una progettazione che avrebbe previsto al tempo e in vigenza del codice dei contratti dell’epoca, altri due step di progettazione, previa individuazione degli spazi più idonei e dei fondi necessari che, allora, non c’erano e non erano stati previsti”.
La consigliera Giulia Mazzarelli (Pd), che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarata: “Non posso ritenermi soddisfatta perché di fatto sulla domanda più importante non abbiamo ricevuto risposte, anzi nella risposta si conferma la conoscenza delle problematiche ben presenti da anni. Mi domando dunque perché si sia fatto cominciare l’anno nell’edificio della Basilica dell’Osservanza, quando magari attraverso verifiche più precise si poteva intervenire in anticipo rispetto allo spostamento fatto durante l’anno scolastico in corso. Si parla di adeguamento ad una normativa all’adeguamento antincendio cambiata, di fatto l’edificio non è più in regola, la proprietà ha sollecitato più volte nel corso degli anni l’amministrazione ad intervenire facendo presente le criticità, e si sono messe via via delle piccole toppe ma non si è mai affrontato il problema in maniera sostanziale. L’edificio ha evidenti problemi di vetustà e strutturali, per questo sottolineo, come primo punto critico la tempistica sbagliata dell’intervento, il secondo è che l’edificio attuale poteva forse essere adeguato e utilizzato come scuola dell’infanzia ma non è adeguato per ospitare una scuola elementare. Su sette classi, tre di queste restano molto penalizzate, ci sono una serie di problemi che sono stati fatti presenti: rubinetti che mancano, piedistallo in cemento da togliere, barriere-inferriate che delimitano lo spazio con il cantiere adiacente, la necessità di sistemare di una terrazza ballatoio esterno che una volta chiusa garantirebbe l’accesso a tutte le classi, una rete di protezione con pericoli evidenti perché composta da fili di ferro non protetti. Credo che queste problematiche debbano essere affrontate il prima possibile e mi chiedo come sia possibile che in più di un mese e mezzo non sia stato ancora fatto. Altri disagi sono stati evidenziati dalle famiglie relativi alla sicurezza dell’ingresso, con uno spazio ritenuto inadeguato, a ridosso di una strada dove passano anche mezzi pesanti che devono accedere al cantiere ed inoltre l’ attraversamento pedonale è fatto in assenza di vigili urbani. Bisognerebbe garantire la presenza dei vigili urbani oltre che una adeguata segnaletica. L’amministrazione non ha ancora chiaro cosa succederà in futuro e non mi risultano edifici già esistenti adeguati a contenere una scuola. Non è detto che il progetto già definito nel 2018 dalla giunta Valentini debba essere ripreso alla lettera ma invito fortemente l’amministrazione a rivalutare seriamente il progetto della costruzione di una nuova scuola a servizio di tutta la zona nord est che rappresenta per la città un quartiere molto ampio e attualmente in sofferenza in riferimento a questo argomento.”.