Commercio dell’arte e tutela del patrimonio artistico, se ne parla il 14 giugno a Pienza

Il 14 giugno alle ore 11 all’interno del Palazzo Piccolomini di Pienza si parlerà del Commercio dell’arte e della tutela del Patrimonio Artistico insieme al Maggiore Claudio Mauti, Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio culturale di Firenze. L’evento organizzato da Opera Laboratori in collaborazione con la Società Esecutori di Pie disposizioni si inserisce nel ricco programma di Pienza città di Luce “Pienza Arte, Musica e Poesia 2025” e vedrà gli interventi delle storiche dell’arte: Maria Sframeli che per anni è stata direttrice del settore Documentazione della Soprintendenza per il Polo Museale e Simona Pasquinucci, capodivisione Curatoriale delle Gallerie degli Uffizi, insieme a don Antonio Canestri, vicario generale della Diocesi di Montepulciano Chiusi Pienza. Gli interventi saranno coordinati dalla storica dell’arte di Opera Laboratori, Costanza Contu.
Il lavoro delle forze dell’ordine, infatti, è strettamente legato a quello degli storici dell’arte e a tutti coloro che per le loro competenze specifiche contribuiscono al raggiungimento di un unico fine che è quello di conservare e recuperare i beni artistici.
Il recupero dei beni artistici e la loro tutela sono tematiche di grande attualità anche per la Città di Pienza che proprio pochi mesi fa ha visto rientrare, grazie all’acquisto sul mercato antiquario da parte del Comune della città, la cuspide con il San Luca Evangelista attribuita a Pietro Lorenzetti (1280 ca.- 1348 ca), che verrà esposta all’interno di Palazzo Borgia nel Museo Diocesano. La piccola tavola faceva parte del Polittico di Monticchiello (1310-1320).
Così è stato anche per la Madonna con il bambino e i Santi di Matteo di Giovanni (1428 ca. – 149), scomparsa intorno agli anni Settanta dal Palazzo Piccolomini di Pienza e restituita alla sua sede nel 2010 dopo il recupero da parte del Nucleo tutela del Patrimonio Culturale. La splendida Madonna era stata acquistata dal conte Silvio Piccolomini nel 1923 dalla famiglia Liccioli a Siena.
Per queste e tante altre operazioni, risulta fondamentale l’operato del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale istituito nel 1969 che precede di un anno la convenzione Unesco di Parigi del 1970 con la quale “si invitavano gli Stati Membri ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato. Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero della Cultura quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro, svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici”.
L’Italia è stata la prima Nazione al mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializzato nello specifico settore. Il 20 settembre 1971 il Comando Generale dell’Arma stabiliva l’elevazione del reparto al rango di Comando di Corpo, retto da Colonnello, con alle dipendenze il preesistente Nucleo Tutela Patrimonio Artistico. Quest’ultimo veniva riconfigurato in Reparto Operativo, articolato nelle Sezioni Archeologia, Antiquariato, Falsificazione ed Arte Contemporanea. Dal 1992 è stato denominato Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico.
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