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Elena Ferrini, 11 anni di lotta contro il cancro: “Non mollo finché non vinco”

Elena Ferrini, 11 anni di lotta contro il cancro: “Non mollo finché non vinco”
  • PubblicatoMarzo 11, 2025

La storia che raccontiamo oggi è un messaggio di speranza oltre l’ostacolo, di coraggio e di grande cuore, di cadute e di corse incontro al sole. Una storia di quelle che amiamo raccontare perché parte da un cazzotto forte nello stomaco che si trasforma in un volo di farfalle. È la storia di una ragazza, che dopo 11 anni di cure contro un tumore, non ha ancora perso il sorriso e non ha mai smesso di lottare. La protagonista è una giovane senese: si chiama Elena Ferrini e nel 2014 la sua vita è completamente cambiata dopo un’embolia polmonare massiva, che portò poi alla scoperta di un tumore all’altezza del polmone. Da lì, è nato il percorso che ha portato Elena ad essere ciò che è oggi ed il suo mantra è uno soltanto:” Non mollo finché non vinco”.

“Ero più certa di morire che di vivere quando venne fuori il male – racconta Elena Ferrini -. Iniziai a curarmi immediatamente a Siena, per poi spostarmi a Roma, dove trovai un medico meraviglioso. Undici anni di cura sono pesanti, anche se io ho fatto la chemio in pasticche, ma posso garantire che si fa sentire. Nel 2016 poi, ci fu una ricaduta e il tumore tornò e mi vennero delle crisi epilettiche. Nel 2020, invece, mi venne una ciste alla testa e mi dovetti operare, ma quella era la reale causa delle crisi epilettiche. Oggi però, sono ancora qui e questa è la cosa più importante. Purtroppo, il calvario partì nel 2014 e avevo quasi 18 anni, quindi mi sono persa gli anni più belli della vita”.

Non c’è bisogno di dire quanto possa essere brutta una vicenda del genere e quanto possa far star male, una persona ed i suoi cari, una malattia del genere. Inoltre, non tutti reagiscono allo stesso modo, ma la lotta di Elena ci insegna che anche nel male si può trovare una spinta per risalire. Il suo sorriso ricorda i 300 di Leonida che affrontarono il grande esercito di Serse; è il gol di mano di Maradona all’Inghilterra; è Jesse Owens che trionfa sotto gli occhi di Hitler o può essere anche il Gladiatore quando affronta Commodo. Il messaggio di Elena è chiaro insomma: lottare, anche quando tutto sembra perso.

“Non bisogna mai smettere di essere positivi – spiega Ferrini -. So bene che ognuno reagisce a modo suo, ma il motivo per quale ho deciso di raccontare la mia storia è proprio questo: desidero che tutte quelle persone che passano ciò che ho passato continuino a lottare, senza perdere il sorriso. Una scena che ricordo per sempre e che a me faceva tanto ridere, era quando riempivo i sacchetti con i miei capelli e li consegnavo a mia nonna che, invece, piangeva. Una scena che, vista da fuori, fa male, ma io nel perdere i capelli e nel raccoglierli ci vedevo qualcosa per cui ridere. Non ho fatto tutto da sola però, perché senza la famiglia e senza la mia Contrada, l’Aquila, non ce l’avrei mai fatta”.

Il finale della storia è semplice: grazie Elena e tutte le persone come te, che ci insegnano a sorridere alla vita.

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Redazione