Ghost Job: smantellato hub per immigrazione clandestina, tre arresti
Il 7 marzo sarebbero dovuti scappare dall’Italia per la Tunisia. Ecco perché la Guardia di Finanza è intervenuta il 6 marzo, poche ore prima dalla loro partenza, ed ha arrestato così tre italiani, responsabili di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.
L’indagine di polizia giudiziaria delle Fiamme Gialle senesi è stata coordinata dal procuratore della procura di Siena Nicola Marini e dal sostituto procuratore Siro de Flammineis. Nel mirino dei militari una società che aveva creato un vero e proprio hub dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, facendosi pagare dai migranti con un tariffario preciso, che variava da 50 a 4mila euro, e che si differenziava in funzione del servizio offerto, che poteva andare, tra l’altro, dalla dichiarazione d’ospitalità all’assistenza nel rilascio e del rinnovo dei permessi di soggiorno.
Due gli anni di indagine della Guardia di Finanza, mentre la base operativa del sodalizio era un’azienda di servizi alla persona che si trovava a Chianciano Terme. Tra i fatti emersi dalle indagini si è scoperto che per la società erano dipendenti 347 badanti, ma solo 58 di loro essere erano impiegate in attività lavorativa.
Le altre invece si erano servite della società solo per ottenere documentazione utile per rimanere in Italia. I tre arrestati sono ora ai domiciliari. Con loro facevano parte del gruppo anche due collaboratori, un italiano e una donna georgiana che operava su Empoli. C’erano poi due reclutatori esterni d’origine africana.
‘Ghost Job’ è infine il nome dell’operazione che ha visto impegnati più di cento uomini. Non solo: le forze dell’ordine si sono servite anche di intercettazioni telefoniche e perquisizioni.
Due delle persone arrestate erano già note alla giustizia per una truffa sui rimborsi covid.