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Graduation Day, edizione record. Di Pietra: “L’errore è un diritto necessario che ci appartiene”. E un pensiero va ai conflitti in corso

Graduation Day, edizione record. Di Pietra: “L’errore è un diritto necessario che ci appartiene”. E un pensiero va ai conflitti in corso
  • PubblicatoGiugno 15, 2025

Giornata di festeggiamenti a Siena ieri per i nuovi dottori e dottoresse dell’Università di Siena che hanno conseguito il titolo di laurea, triennale o magistrale, nell’ultimo anno accademico e che sono stati celebrati durante il Graduation Day, la festa di laurea, che si è tenuta in Piazza del Campo. La cerimonia è stata trasmessa in diretta da Canale 3 Toscana.

Ospiti d’onore sono stati: Andrea Causarano, medico specialista in Medicina dello sport; Ofelia Passaponti, laureata dell’Università di Siena e Miss Italia 2024; Salvatore, laureato dell’Università di Siena del Polo universitario penitenziario Toscano – Siena; Peppone Calabrese, giornalista e conduttore Tv; con la presidente dell’Associazione USiena Alumni, Anna Prugnola.

Edizione dei record con oltre 800 partecipanti, che con i loro familiari hanno partecipato ad un pomeriggio ritmato da interventi dedicati alla loro festa di laurea. La splendida cornice cittadina della Piazza del Campo ha accolto, dal primo pomeriggio, i partecipanti, che hanno via via preso posto nei vai settori, suddivisi per ciclo di studi; subito dietro i familiari.

Alle ore 17 il suono delle chiarine ha dato l’avvio all’evento e il corteo accademico ha fatto il suo ingresso in piazza uscendo dal palazzo comunale, con il Rettore, le Direttrici e Direttori dei Dipartimenti universitari e autorità accademiche, che hanno preso posto sul palco.

Il Rettore Roberto Di Pietra ha quindi salutato e ringraziato i partecipanti, i loro congiunti ed amici e le numerose autorità accademiche civili, militari e religiose presenti. Un ringraziamento al Comune di Siena per l’utilizzo della piazza e la collaborazione allo svolgimento dell’importante evento accademico. Ha esordito il Rettore: «Questo è un giorno di festa che si svolge nella consapevolezza di un contesto internazionale nel quale le guerre, le sopraffazioni e la pacifica convivenza tra i popoli mettono a dura prova il nostro “essere umani” e il nostro dichiararci civili. Ci sono azioni “disumane” – per citare il nostro Presidente della Repubblica – che non possiamo accettare ed alle quali vogliamo contrapporre il senso di quello che facciamo ogni giorno in luoghi di cultura, di libertà e di rispetto quali sono le Università e, certamente, l’Università di Siena».

Ha preso quindi la parola Vanna Giunti, Assessore comunale con delega ai Rapporti con l’Università, che ha portato anche il saluto del Sindaco Nicoletta Fabio: «Il Graduation Day è un rito di passaggio: un momento simbolico, ma profondamente reale, in cui si chiude la lunga stagione dell’apprendimento formale e si apre quella della responsabilità e della costruzione del proprio posto nel mondo. E siamo felici di essere accanto agli studenti in questo momento cruciale. Come istituzioni, è nostro dovere continuare ad offrire spazi in cui pensare, dialogare, crescere. E dobbiamo farlo ascoltando davvero le nuove generazioni, riconoscendo le loro sensibilità e priorità».

È seguito poi l’intervento di Andrea Causarano, medico sportivo e protagonista di innumerevoli successi nel mondo del calcio, dove ha rivestito numerosi ruoli direttivi nel settore sanitario di squadre di club. Causarano ha ringraziato per il privilegio e, dopo aver illustrato la sua carriera accademica e i primi passi nel mondo dello sport, ha salutato i partecipanti: «Terminare gli studi è una sorta di liberazione, significa raggiungere un traguardo vostro e delle vostre famiglie che vi hanno sostenuto per anni in tutto e per tutto, laurearsi è una vera e propria festa dell’anima!».

Ha proseguito: «Oggi i protagonisti siete voi, voi seduti in una delle platee più belle del mondo, voi che vi accingete a voltare una delle pagine più importanti della vostra vita, voi che da oggi non siete più studenti. Proprio così tocca davvero a voi, la vita lavorativa sta facendo l’appello e tocca voi alzare la mano e dire.. presente! Qualcuno proseguirà negli studi ma molti si dovranno cimentare con il complesso mondo del lavoro. E così come nello sport dopo tanti allenamenti comincerà la partita vera». Infine la sua ricetta: «Lo sport ci insegna che anche il successo nel lavoro si costruisce con impegno, costanza, collaborazione e spirito di sacrificio. Buona vita ragazzi!».

È stata quindi la volta di Ofelia Passaponti, laureata magistrale dell’Università di Siena e Miss Italia 2024: «Un giorno che segna un traguardo, ma soprattutto un nuovo inizio. Un giorno in cui celebriamo un privilegio immenso: aver ricevuto dalla formazione universitaria un dono inestimabile, la libertà. Ho avuto la libertà di scegliere, con consapevolezza, l’ordine delle priorità nella mia vita. Ho scelto, prima di tutto, di studiare. Perché sapevo che solo attraverso la conoscenza avrei potuto essere, come voi oggi, portatrice di una bellezza che va oltre l’apparenza: la bellezza dell’intelligenza, della passione, della determinazione e della volontà. In questi anni abbiamo imparato a pensare in modo critico, ad affrontare le difficoltà, a cercare soluzioni e a immaginare futuri possibili. Questi sono i veri strumenti che l’Università ci ha consentito di acquisire, e sono molto più preziosi di qualsiasi titolo». Ha proseguito: «Vi auguro una vita che vibri di successi inaspettati, di soddisfazioni che riempiano il cuore e di una bellezza così abbondante da farvi danzare l’anima».

Di seguito l’intervento di Giuseppe Calabrese, “Peppone”: «Siena ci ha insegnato molto. Tenetelo stretto. Portate con voi gli amici conosciuti qui, le passeggiate nel centro, i silenzi delle notti d’inverno, le mani dei tamburini e le gesta degli alfieri con le loro bandiere che sventolano per celebrare un popolo. Portate con voi il cuore grande che Siena vi ha aperto. Vorrei chiudere con una frase che ho trovato scritta a mano su tanti libri di mio padre, figlio di contadini, che sognava di diventare medico. Quel sogno lo ha guidato per tutta la vita, anche nei momenti più difficili. E quella frase, da allora, accompagna anche me, “Per realizzare un grande sogno ci vogliono due requisiti. Il primo è una grande capacità di sognare. Il secondo è la perseverazione, la fede nel sogno.” E allora: sognate e siate curiosi. Sognate in grande. Tenete sempre aperta una finestra pronta ad accogliere chi sa volare e rafforzate le ali per poter spiccare il volto. Ma soprattutto: credete nei vostri sogni. Perché i sogni veri, come quelli che nascono a Siena, non si arrendono mai. E buon cammino a tutti voi».

Ha quindi preso la parola Salvatore, laureato dell’Università di Siena del Polo universitario penitenziario Toscano – Siena, che ha illustrato il suo iter di consapevolezza dell’importanza degli studi. Salvatore ha potuto laurearsi nel settembre 2024 in presenza a Siena, questa esperienza ha costituito una tappa fondamentale del suo percorso che gli ha concesso oggi di essere presente in Piazza del Campo, insieme ad altri studenti del Polo penitenziario, per celebrare il loro traguardo al Graduation Day. Ha ribadito l’importanza del Polo universitario presso il Carcere di Ranza: «Lo studio porta a maturare una consapevolezza dei propri errori e dunque a soffrire ulteriormente in virtù della coscienza delle proprie colpe. Costituisce tuttavia anche una porta d’accesso alla bellezza e permette di avere uno sguardo completamente diverso sulla realtà».

È la volta dell’intervento della Presidente dell’Associazione USiena Alumni, Anna Prugnola, che ha puntato sulla parola “cambiamento”: «Talvolta il cambiamento può fare paura perché di fronte a delle scelte si teme di poter sbagliare e di non poter più tornare indietro.  Non c’è altro modo per capire cosa vi fa stare bene se non provare voi stessi, sulla vostra pelle: scegliete di scegliere, non vi fate paralizzare dal perfezionismo. Provate, sperimentate con impegno e energia, in maniera da non poter mai dire “avrei potuto fare di più”. E ancora: «Avrete bisogno di ancore, che vi terranno stabili in mezzo alla tempesta: dove sono queste ancore? Le ancore sono le vostre relazioni, ovvero gli amici, la famiglia, i professori: connettetevi con loro nei momenti di cambiamento. E da oggi potete sempre contare su una nuova ancora, una rete di contatti che è quella dell’associazione Alumni dell’Università di Siena».

Ha preso quindi nuovamente la parola il Rettore Roberto Di Pietra per il suo discorso, incentrato sul concetto di errore, “un diritto necessario che ci appartiene”: «Ora che rivolgete la vostra attenzione nello sviluppo del vostro percorso personale dopo la laurea verso le Lauree Magistrali o verso il mondo del lavoro credo sia opportuno mettere nella giusta prospettiva il senso e il significato dell’errore e degli errori che si manifesteranno. Nessuno ne è esente e nessuno ne può e deve essere esente. Non esistono gli esperti su un tema che non commettono errori. Essi sono esperti solo se riescono ad apprendere dai propri errori e sono capaci di correggerli, posto che l’errore è una delle forme del nostro pensare e del nostro agire. Se dovessimo identificare le leve del “progresso umano” tra esse dovremmo certamente includere l’errore/gli errori.  I piani, i progetti e i percorsi rigidi (e tassativi) non si realizzano mai. La loro realizzazione effettiva implica sempre la presenza di deviazioni, di strade secondarie, di batture d’arresto e ripartenze. In questa variabilità rispetto al piano iniziale si collocano le opportunità più importanti. I piani sono utili se non diventano trappole; se includono vie d’uscita, se non sono dogmatici. Gli errori sono come le cadute e, in molti sport come nella vita, è fondamentale imparare a cadere bene. Dato che cadere è un evento inevitabile (e magari frequente), bisogna imparare a farlo correttamente per non farsi male e per poi rialzarsi. Più si ha paura di cadere, più ci si impegna a evitare di cadere e più si diventa vulnerabili. Gli errori, i fallimenti, le cadute ci riconnettono con la nostra essenza, ci fanno più consapevoli dei nostri limiti, ma anche delle nostre potenzialità, e ci preparano a nuove sfide».

Continua il Rettore: «Le persone migliori, quelle che contribuiscono a migliorare la nostra società sono proprio quelli che sanno usare l’errore e il dubbio come strumenti di lavoro.

La nostra conoscenza cresce sugli errori che inevitabilmente facciamo e sulla nostra capacità di riconoscerli”. Prosegue il Rettore: «Come scriveva Goethe, gli errori rendono gli uomini amabili. Gli errori ci umanizzano agli occhi degli altri. Gli errori ci rendono amabili con noi stessi. L’idea di sbagliare non è una catastrofe, ma un passaggio fondamentale della nostra crescita personale e dell’evoluzione della nostra società. Datevi la possibilità di accettare gli errori e “i fallimenti che per natura normalmente attirerete”, non con l’idea che li volete commettere ma con la consapevolezza che essi si verificano, comprendetene il valore per apprendere da essi e dalle opportunità che comunque dagli errori derivano. Questo è un atteggiamento “adulto” che mi auguro si manifesti nelle vostre vite per le scelte che farete e per le strade della vita che percorrete». Infine: «Fate a voi stessi i complimenti per gli errori da cui avete appreso e che vi hanno reso quello che siete e sarete. Sono sicuro che questi complimenti e questa forza che avete il pubblico (non pagante) lo sottolineerà con un grande applauso. In ultimo, anche questa volta, lasciatemi ripetere: Viva l’Università – statale e prevalentemente in presenza – e Viva l’Università di Siena – da sempre e per sempre».

Quindi è il momento della consueta fotografia con il Rettore e la Direttrice o Direttore del dipartimento di afferenza del corso di studi, con la “chiamata” sul palco dei neo dottoresse e dottori. A sancire l’importante traguardo raggiunto arriva infine il momento corale del lancio in aria del tòcco; un momento liberatorio che ha raccolto in un abbraccio simbolico la comunità accademica.

L’evento è stato accompagnato dal coro dell’Università di Siena, diretto dal Maestro professoressa Elisabetta Miraldi. Il coro, formato da componenti della comunità universitaria, fra studenti, docenti e personale, ha allietato l’evento con un ricco programma dal proprio repertorio.

Il filmato integrale della cerimonia è pubblicato sul canale youtube dell’Università di Siena (https://www.youtube.com/@unisiena/streams); mentre sul sito di Ateneo saranno presto disponibili i collegamenti agli album fotografici.

Andrea Causarano

Si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1985 e si specializza in Medicina dello Sport nel 1988. Dal 1992 è Direttore sanitario di strutture mediche ed è stato Direttore sanitario dell’Associazione Medici dello Sport Senesi (1996-2019). Nel mondo del calcio ha rivestito numerosi ruoli direttivi: responsabile sanitario del settore giovanili Staggia Senese dal 1991 al 1993, squadra campione d’Italia categoria Giovanissimi; responsabile sanitario dell’Associazione Calcio Siena dal 1994 al 2014 e poi dal 2021 al 2023 (tre promozioni e 9 campionati di Serie A). Responsabile sanitario Prima Squadra F.C. Juventus dal 2014 al 2016 (2 scudetti, 2 Coppa Italia, 1 Supercoppa, 1 finale Champions League); responsabile sanitario Prima Squadra settore giovanile e Calcio femminile A.S. Roma dal 2017 al 2021 (1 semifinale Champions League, 1 semifinale Europa League). Attualmente è Vice Presidente Libera Associazione Medici del Calcio; docente della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport dall’Università di Siena, incarico già ricoperto in pasto dal 1998 al 2008.

Ofelia Passaponti

È una giovane donna senese che incarna l’armonia tra bellezza, cultura e determinazione. Nata e cresciuta a Siena, ha completato il suo percorso universitario presso l’Università di Siena, laureandosi prima in Scienze della Comunicazione e conseguendo, nell’aprile 2025, la laurea magistrale in Strategie e Tecniche della Comunicazione. La sua tesi, dal titolo “Il filo d’oro della bellezza: un viaggio tra ideali e rappresentazioni, dal mito alla corona”, riflette il suo profondo interesse per la cultura del bello e la comunicazione.  Nel settembre 2024 è stata incoronata Miss Italia, vincendo l’85ª edizione dello storico concorso nazionale. Questo traguardo l’ha proiettata sulla scena mediatica italiana, portandola a collaborare con importanti produzioni televisive, tra cui il programma “La Corrida” al fianco di Amadeus.

Giuseppe “Peppone” Calabrese

Giuseppe Calabrese, in arte Peppone, cavaliere all’ordine del merito della Repubblica Italiana, ambasciatore mondiale della dieta mediterranea nel mondo, docente di antropologia del cibo, conduttore rai1 e direttore artistico di eventi legati allo sviluppo del territorio. Diplomatosi al liceo classico di Potenza, studia giurisprudenza a Siena e frequenta un master in “organizzazione di eventi, comunicazione e marketing. Dopo diversi anni di collaborazione al CNR, si dedica alla cura della persona formandosi in Terapia del sorriso e grazie a questo fa diverse esperienze tra cui barelliere Unitalsi a Lourdes, responsabile campo socio-pedagogico Murata Gigotti a L’Aquila, missione umanitaria in Senegal. Fonda e ne è presidente per molti anni dell’associazione di solidarietà sociale “Potentialmente onlus”, e poi entra nella cooperativa “la mimosa” dove lavora per anni nel centro socio educativo per disabili gravi “ Rothary” a Potenza. Nel contempo diventa socio del caffè gastronomico “Cibó” a potenza dove crea una comunità del cibo costituita da una cinquantina di agricoltori contadini custodi. Viene notato nel suo ristorante da un vicedirettore di rai1 che lo chiama per collaborare prima come inviato per la trasmissione televisiva “La prova del cuoco” e poi diventa conduttore di “Lineaverde”, la storica trasmissione della domenica mattina, Lineaverde estate e Camper sempre su Rai1. Oggi docente di antropologia del cibo e stile del territorio presso l’accademia “Incibum” e “Intrecci”, collabora per la progettazione di sviluppo del territori. Scrive per “Le frecce” di Trenitalia una rubrica dal titolo “Genius loci”.

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