Infermieri a Siena: numeri in calo, età in aumento. L’OPI lancia l’allarme e il suo piano d’azione
I numeri, gli obiettivi, i problemi e le prospettive della professione infermieristica in provincia di Siena. Sono stati questi i temi al centro della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, venerdì 31 gennaio, nella sede dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Siena in viale Europa 31. Durante la conferenza stampa, il presidente Francesco D’Ambrosio ha illustrato gli impegni del nuovo Consiglio Direttivo dell’OPI Siena insediatosi lo scorso novembre, tracciando un piano d’azione che punta su formazione, dialogo con la cittadinanza e valorizzazione della professione.
I dati locali, nazionali e internazionali della professione infermieristica. In un sistema sanitario sempre più complesso e sotto pressione, gli infermieri rappresentano un pilastro dell’assistenza. Esiste però un problema di fondo che va oltre le dinamiche e le caratteristiche locali: la carenza globale di infermieri. In Italia il rischio di un sistema sanitario al collasso è concreto con una media di soli 6,4 infermieri ogni 1.000 abitanti rispetto ai 9,5 della media europea. Questo problema colpisce anche la provincia di Siena, dove oltre il 54% dei professionisti ha più di 50 anni e il ricambio generazionale fatica a decollare (fonte nurse24). “Con una forza professionale di quasi 1.900 infermieri – dichiara il presidente dell’OPI Siena, Francesco D’Ambrosio – il territorio senese può contare su una rete di competenze fondamentali per garantire qualità e umanità nelle cure. L’obiettivo del nuovo Consiglio Direttivo è potenziare la formazione continua, promuovere il dialogo con i cittadini e attirare i giovani verso una professione che, nonostante le sfide, resta ricca di soddisfazioni e opportunità”.
Un quadro della professione infermieristica a Siena e in Toscana. La provincia di Siena conta attualmente 1.880 infermieri, una componente essenziale del sistema sanitario locale. Tra questi, il 79% sono donne e il 21% uomini, mentre gli infermieri di origine straniera rappresentano il 4% circa. L’età media degli iscritti all’OPI di Siena è di 46 anni, con un dato significativo: oltre la metà, il 54,79%, ha più di 50 anni, mentre solo il 19,84% rientra nella fascia tra i 21 e i 35 anni. “Questo trend di invecchiamento – prosegue D’Ambrosio – è una delle sfide principali per il nostro Ordine e riflette una situazione diffusa a livello regionale e nazionale.A livello toscano, gli infermieri iscritti sono 28.919, una forza professionale indispensabile per garantire assistenza di qualità e rispondere alle crescenti esigenze sanitarie della popolazione. Tuttavia, questi numeri evidenziano la necessità di un maggiore impegno per favorire il ricambio generazionale e rendere la professione più attrattiva per i giovani”.
La carenza di infermieri: una sfida globale e locale. La carenza di infermieri è una problematica che riguarda non solo il territorio senese, ma anche il contesto nazionale e internazionale. Secondo i dati della World Health Organization, entro il 2030 si prevede un deficit globale di 18 milioni di operatori sanitari. In Italia, la situazione è particolarmente critica: abbiamo solo 6,4 infermieri ogni 1.000 abitanti contro una media europea di 9,5. Inoltre, il numero di laureati in infermieristica è tra i più bassi in Europa, con solo 17 laureati ogni 100.000 abitanti rispetto a una media di 48.Le ragioni di questa carenza sono molteplici. Da un lato, l’invecchiamento della forza lavoro comporta un numero crescente di pensionamenti non adeguatamente compensati da nuovi ingressi. Dall’altro, la professione infermieristica è spesso percepita come poco attrattiva a causa delle condizioni di lavoro impegnative e dello stress che essa comporta. Per affrontare questa sfida, è necessario migliorare le condizioni di lavoro, promuovere percorsi di specializzazione e valorizzare il ruolo degli infermieri nel sistema sanitario.
Un ruolo distinto dal sindacato. È importante sottolineare che l’OPI non è un sindacato. I compiti dell’Ordine, stabiliti dalla legge istitutiva n. 3/2018, riguardano la regolamentazione professionale, la tutela dei principi etici e la salvaguardia dei diritti umani nell’esercizio della professione. Questo significa garantire standard elevati di pratica professionale e promuovere la qualità dell’assistenza sanitaria.L’approccio dell’Ordine è di cooperazione con le istituzioni, con l’obiettivo di mantenere alta la qualità del servizio sanitario e valorizzare il ruolo sociale degli infermieri. Al contrario, il sindacato è focalizzato sulla rappresentanza dei lavoratori e sulla negoziazione con i datori di lavoro. Entrambi i ruoli sono complementari, ma distinti, e contribuiscono in maniera diversa al benessere degli infermieri e dei pazienti.
Il ruolo dell’OPI: tutela della professione e della salute pubblica. “L’OPI – aggiunge D’Ambrosio – ha il compito di tutelare la salute pubblica promuovendo e valorizzando la professione infermieristica. Spesso si tende a sottovalutare o a non comprendere appieno questo ruolo. Uno dei nostri obiettivi è proprio quello di comunicare in modo chiaro e trasparente le attività e le finalità dell’Ordine per essere un punto di riferimento non solo per gli iscritti, ma anche per i cittadini.
La missione fondamentale dell’OPI è garantire che gli infermieri offrano un’assistenza di qualità, centrata sulla persona e sulle sue esigenze. Come? Monitorando costantemente la professionalità degli iscritti, promuovendo standard elevati, sia attraverso la regolamentazione dell’accesso alla professione sia che mediante programmi di formazione continua e aggiornamento, nell’ottica di un’assistenza infermieristica di qualità che non può prescindere dalla crescita professionale e personale degli operatori.
Un ponte tra infermieri e cittadinanza. Un aspetto centrale dell’impegno dell’Ordine è rafforzare il rapporto con la cittadinanza, creando un dialogo aperto e costruttivo. Questo significa non solo promuovere la conoscenza del ruolo, ma anche sostenere iniziative che avvicinino la comunità alle tematiche socio-sanitarie. Tra le priorità del prossimo mandato ci sonola promozione di iniziative culturali nel settore sanitario e la sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza dell’assistenza personalizzata;lacollaborazione con le istituzioni educative e formative per diffondere una cultura della cura e della salute; la valorizzazione delle buone pratiche locali e le esperienze positive nel territorio, contrastando una visione esclusivamente quantitativa e sterile delle performance sanitarie.
“Crediamo – aggiunge – D’Ambrosio – che gli infermieri debbano partecipare attivamente alla vita sociale e politica della comunità, collaborando con le amministrazioni locali per garantire un sistema sanitario integrato e orientato al benessere delle persone”.
Il tema delle iscrizioni. Non tutti gli infermieri che lavorano a Siena sono iscritti all’OPI di Siena. Questo apparente controsenso è, molto spesso, una realtà. La legge stabilisce che l’ordine a cui iscriversi e fare riferimento è quello di residenza, di domicilio o di domicilio lavorativo. Ci sono però diversi professionisti che lavorano a Siena, ma essendo residenti in un’altra provincia restano iscritti là oppure, sono residenti e lavoratori a Siena ma restano comunque iscritti ad ordini di altre province. “Come consiglio – spiega D’Ambrosio – lavoreremo molto su questo punto, cercando di ‘recuperare’ all’OPI di pertinenza, che è quello di Siena, tutti gli infermieri che lavorano, risiedono e vivono nella nostra provincia”.
Gli impegni del Consiglio direttivo per il triennio 2025-2028. Il presidente Francesco D’Ambrosio ha poi illustrato gli obiettivi principali del nuovo Consiglio direttivo per il prossimo triennio:”Il nostro impegno è quello di rafforzare la comunicazione con i nostri iscritti, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per garantire una diffusione chiara e tempestiva delle informazioni. Promuoveremo corsi di formazione continua e offriremo supporto nella gestione del dossier formativo e dei crediti ECM. Riteniamo fondamentale mantenere un dialogo costante con l’Università e con coloro che sceglieranno il Corso di Laurea in Infermieristica, per assicurare che la formazione accademica risponda alle esigenze reali della professione. Tra le nostre iniziative, vogliamo potenziare l’OPI itinerante, per garantire la presenza dell’Ordine anche nelle aree più periferiche della provincia, e sviluppare l’OPI Giovani, un progetto pensato per sostenere i neolaureati e promuovere la professione nelle scuole. Inoltre, lavoreremo per rappresentare gli interessi degli infermieri nelle sedi istituzionali, valorizzando il loro contributo alla salute pubblica e alla qualità dell’assistenza sanitaria”.
Il nuovo Consiglio direttivo. Il Consiglio direttivo che guiderà l’ordine per il quadriennio 2025 – 2028 è composto da: Francesco D’Ambrosio, presidente; Lorenzo Righi, vicepresidente; Marina Maria Tedesco, segretaria; Antonio Rodrigo Pollan Lopez, tesoriere. I consiglieri sono: Stefano Bugnoli, Alice Cavagnini, Mario Fabrizio Di Salvo, Daniela Fabbri, Daniela Ginanneschi, Alessia Muratori, Angelo Nuzzo, Carla Raddavero, Christan Isemann Ramacciani, Moris Rosati e Sara Vanni.La Commissione d’Albo è formata da: Giovanna Millozzi, presidente; Maria Giuliano, vice presidente; Beatrice Arezzini, segretario e dai consiglieri: Daniele Angelini, Angelo Denis Continanza e Roberto Pipitone. Il Collegio dei revisori dei conti, invece, è formato dalla presidente Frida Chiezzi; dai revisori effettivi Roberta Melaragni, Adriano Minucci e dal revisore supplente Elisa Barneschi. Info utili. Per informazioni sulle attività dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche è possibile visitare il sito opisiena.it; telefonare al numero 0577281160 o mandare un’email info@opisiena.it. La sede dell’OPI è in viale Europa 31, a Siena ed è aperta: il martedì dalle 15:30 alle 18:30, il mercoledì dalle ore 9:30 alle 11:30 e il giovedì delle ore 15:30 alle 18:30.