Legge di bilancio, Pagni: “Accantonamenti non porteranno a tagli di servizi”

L’assessore al bilancio del Comune di Siena, Riccardo Pagni, ha risposto all’interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo Partito Democratico Giulia Mazzarelli, Luca Micheli, Alessandro Masi, Anna Ferretti e Gabriella Piccinni durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 20 marzo, sul tema delle riduzioni determinate dalla Legge di bilancio 2025 per i Comuni e le Province italiane, che interessano quindi anche il Comune di Siena.
“Sul piano tecnico – ha risposto Pagni – è doveroso precisare che la Legge di bilancio 2025 non impone tagli diretti alle risorse statali destinate ai Comuni, ma prevede l’obbligo di accantonamento di parte delle risorse correnti per il periodo 2025-2029. Al termine del 2029, qualora gli enti locali rispettino il patto di stabilità annuale, le somme accantonate dovranno essere utilizzate per investimenti e non per la spesa corrente. Si tratta quindi di una misura cautelativa che mira a incentivare gli enti locali a destinare le proprie risorse a interventi strutturali piuttosto che a spese non essenziali. Dal punto di vista politico, l’interrogazione si inserisce invece in un contesto più ampio che riguarda la gestione della spesa pubblica nazionale e il rispetto dei vincoli europei. Il Governo ha adottato questa misura per garantire la sostenibilità del bilancio statale e prevenire il rischio di recessione economica, in un quadro internazionale complesso segnato da conflitti geopolitici e difficoltà economiche globali. È importante ricordare che l’Italia ha già affrontato un impegno finanziario significativo, come dimostrato dai centoquaranta miliardi di euro stanziati per il ‘Superbonus’ 110 percento”.
“Nonostante gli accantonamenti previsti – ha proseguito Pagni – il Comune di Siena assicura che le proprie scelte di bilancio consentiranno di garantire la continuità dei servizi essenziali alla cittadinanza. Le opere programmate non subiranno variazioni sostanziali, così come le risorse destinate al settore sociale, che restano una priorità per l’amministrazione. Gli eventuali interventi di razionalizzazione della spesa saranno orientati verso settori con minori necessità o su attività che non risultano fondamentali nell’immediato. Dobbiamo anche riconoscere che oggi, grazie all’impegno del Governo, i comuni italiani gestiscono già miliardi di euro provenienti dai fondi del Pnrr, quindi risorse europee, che permettono di realizzare progetti strategici senza gravare sulla fiscalità locale. Di questi fondi il settantaquattro percento, pari a diciotto miliardi di euro, sono stati aggiudicati proprio alle amministrazioni comunali, rendendo molto meno onerose le spese di investimento che queste amministrazioni erano tenute a sostenere. Per questa ragione non è sicuramente un sacrificio per le amministrazioni effettuare degli accantonamenti, avendo già ricevuto fondi molto consistenti per affrontare una parte cospicua della spesa che avrebbero dovuto sostenere. L’amministrazione continuerà comunque a mantenere il dialogo con il Governo, anche attraverso Anci, per valutare soluzioni alternative e garantire la massima tutela degli interessi della comunità locale”.
“Infine – ha concluso l’assessore Riccardo Pagni – voglio evidenziare due aspetti: il primo riguarda l’aumento dell’aliquota Irpef regionale imposto dal Consiglio regionale della Toscana, che inciderà significativamente sui cittadini senesi; il secondo concerne l’assenza di riflessione sulla gestione del bilancio comunale dopo la cessazione, nel 2011, del contributo annuale di circa quaranta milioni di euro da parte della Banca Monte dei Paschi. Questi sono elementi fondamentali per comprendere appieno le sfide finanziarie che il Comune di Siena deve affrontare, al di là delle misure previste nella Legge di bilancio 2025”.
La consigliera Giulia Mazzarelli del gruppo Partito Democratico, che ha illustrato l’interrogazione, ha replicato: “Sono stupita che lei in questa occasione si sia tramutato in un portavoce o in un difensore a spada tratta delle azioni del Governo Meloni, in quanto noi in questa sede dovremmo spogliarci della nostra veste di militanti di partito politico, soprattutto lei, che nel suo ruolo di assessore rappresenta tutta la città e non Fratelli d’Italia. Trovo tutto questo fuori luogo. Chi ha promosso questa denuncia è soprattutto Anci, che rappresenta e mette insieme tutti i Comuni italiani, in maniera trasversale; e se Anci, come associazione che non ha un colore politico, ha evidenziato queste preoccupazioni, ovviamente noi come rappresentati istituzionali dovremmo quantomeno prenderne atto. In una piccola parte del suo intervento lei ha confessato e confermato le preoccupazioni, cioè quelle di far quadrare i conti. Evidentemente questi tagli alla parte corrente rischiano di tradursi in meno soldi per la manutenzione delle strade, la manutenzione delle scuole e della loro sicurezza e altri servizi essenziali per i cittadini e le cittadine. Si tratta di tagli lineari, perché alcune linee di finanziamento a livello governativo, nella Legge di bilancio, sono state azzerate; questi tagli si aggiungono a quelli del 2024, al definanziamento ormai strutturale al Fondo sanitario nazionale (per cui siamo tra i Paesi europei a destinare la percentuale minore del Pil nazionale alla sanità), ai contributi per gli affitti dimezzati. Siena in questo momento sta vivendo una crisi lavorativa senza precedenti; ha dei primati, purtroppo, che non ci fanno onore come il valore delle multe pro capite, non una novità per questa amministrazione fin dal suo insediamento; subisce il peso di un’inflazione che non accenna a calare (Siena è la terza città italiana con i maggiori rincari, con un peso di 600 euro in più a famiglia per quest’anno); la qualità della vita rischia di peggiorare; il livello dei servizi è carente, basti pensare alla manutenzione delle strade, alla disastrosa situazione del verde pubblico, alla gestione della raccolta dei rifiuti; c’è difficoltà a trovare immobili in affitto a prezzi sostenibili per giovani, lavoratori, studenti, famiglie. C’è mancanza di risorse nelle casse del Comune: come si intende sopperire a queste mancanze? Non si possono caricare nuovamente le famiglie, già soggette a una forte pressione fiscale, di ulteriori spese. Poche risposte e azioni concrete, a oggi, da parte dell’amministrazione”.