Luigi Berlinguer, aperta la camera ardente all’Università, il figlio: “L’affetto di tutta Italia ci ha sommerso”
“Non sta a me ricordare le tante cose che ha vissuto mio padre. Posso solo dire che stiamo stati sommersi da messaggi provenienti da tutti i mondi che lui ha attraversato. E noi ci siamo resi conto di quanti siano stati questi stessi mondi, dall’Università alla politica fino alle istituzioni nazionali e comunitarie”.
È fortemente emozionato Aldo Berlinguer quando ricorda la figura del padre Luigi. Lui, insieme alla sorella Iole ed il rettore dell’Università di Siena Roberto Di Pietra ha accolto la bara dell’ex rettore dell’ateneo che è arrivata intorno alle 11 nell’Aula Magna storica del rettorato.
Silenzio ed emozione tra i presenti. Tra loro ci sono amici, parenti ed vecchi compagni di partito. Sopra la bara di Berlinguer è stata posta la toga da docente universitario che è nera ed ha una livrea blu, colore simbolo della facoltà di Giurisprudenza.
“Abbiamo pensato di portare mio padre qui perché questo posto lo percepiva come casa e ci lavorato per molti anni. Purtroppo -ha aggiunto il figlio – ed da inizio agosto per lui è partito un triste viaggio. Però voleva tornare e concludere qui la sua esperienza, nell’affetto di ognuno, compresa l’Università”, ha aggiunto il figlio
Con Luigi Berlinguer come rettore l’Università di Siena “ha avviato dei percorsi che sono poi diventati la nostra cifra in termini di relazioni internazionali e sviluppare le iniziative Erasmus”. le parole di Roberto Di Pietra. Berlinguer, ha aggiunto, “è padre di quello che si chiama processo di Bologna con il quale gli atenei italiani sono diventati ancora più europei, con le lauree triennali da tre anni e le magistrali da due”. Ed ancora, ricorda Di Pietra, “fu proprio durante il suo mandato che si celebrarono i 750 anni dell’Università di Siena”.