“Movimento oltre le sbarre”, materiali per fare sport e attrezzature per la riabilitazione donati al carcere di Santo Spirito

Fare rete con il territorio per sostenere la riabilitazione dei detenuti presenti nella Casa Circondariale “Santo Spirito” di Siena. Questo l’obiettivo del progetto “Movimento oltre le sbarre”, nato dalla collaborazione tra la Commissione sport del Comune di Siena e la Casa Circondariale. L’iniziativa è nata nel 2024 e ha visto la partecipazione di diverse realtà del territorio comunale disposte a donare attrezzature per la riabilitazione psico-fisica, oltre che materiali per la pratica dello sport all’interno del carcere.
“Abbiamo creduto fin dall’inizio – ha spiegato il presidente della Commissione sport del Comune di Siena, Silvia Armini – nell’importanza di costruire una rete di solidarietàcapace di coinvolgere diverse realtà del territorio, uniti nell’obiettivo comune di riconosce nelle attività sportive e di movimento un’opportunità e uno strumento di crescita anche in contesti difficili, come lo è il percorso riabilitativo connesso alla pena. All’interno del progetto l’Asd Asta Taverne, la palestra President, il centro medico Performance di Siena, i componenti della Commissione sport e il presidente della Commissione pari opportunità, Emanuela Anichini, con la quale ho condiviso fin dall’inizio questo percorso, il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Stefano Longo, l’assessore comunale alle pari opportunità, Micaela Papi, e l’assessore comunale allo sport, Lorenzo Lorè. A un anno di distanza, possiamo dire che la città di Siena è presente e attiva anche con chi la città potrebbe non averla neppure mai visitata”.
“L’attività motoria in carcere non è un ‘lusso’ – ha aggiunto il direttore della Casa Circondariale “Santo Spirito”, Graziano Pujia –, ma una componente essenziale di un percorso riabilitativo efficace. Non solo migliora la qualità della vita durante la detenzione, ma contribuisce in modo significativo alla rieducazione e al reinserimento sociale, obiettivi fondamentali del sistema penitenziario secondo la Costituzione italiana. In un ambiente chiuso e opprimente come il carcere, lo sport e l’attività fisica in generale offrono una valvola di sfogo importante per aumentare la propria autostima e per canalizzare le emozioni in modo costruttivo”.
“L’istituto di Siena – ha concluso la funzionaria dei servizi giuridico-pedagogici della Casa Circondariale “Santo Spirito” Maria Josè Massafra –, nonostante gli ambienti ristretti, ha sempre cercato di ritagliare un piccolo spazio da dedicare al benessere fisico dei detenuti, grazie anche alle donazioni importanti che negli anni le associazioni o i privati hanno deciso di destinare ai nostri ospiti”.
Arrivati alla Casa Circondariale “Santo Spirito” circa trenta palloni da calcio, sessanta mute da gioco, una panca per allenare gli addominali, tre attrezzature per la riabilitazione (una cyclette recline, una pulley machine e un half rack), strumenti che contribuiscono a promuovere i valori dello sport come inclusione, benessere e riscatto personale.
Al termine della conferenza stampa la funzionaria dei servizi giuridico-pedagogici della Casa Circondariale “Santo Spirito” Maria Josè Massafra ha dato lettura di una lettera scritta dai detenuti della Casa Circondariale, che riportiamo di seguito:
“Carissimi amici, l’intero personale della Casa Circondariale di Siena, la popolazione detenuta, ma in particolar modo gli assidui frequentatori della palestra, vogliono ringraziare per l’attrezzatura che ci avete donato, la quale ci ha permesso di mandare a rottamare quei pochi ferri rimasti, che erano ormai vecchi e quasi inutilizzabili. Con il vostro gesto ci avete ridato un’altra opportunità: quella di risollevare on noi la voglia di continuare a praticare sport ‘senza alcun peso’. La frase che ci sentiamo dire più spesso è… fatti forza! Ogni consiglio noi lo prendiamo alla lettera, e in effetti siamo ora a scrivervene una: ‘E la bici, come si suol dire, l’hai voluta? O pedala!’. Così, pedala pedala, un dì ci ritroveremo fuori, e vi ringrazieremo di persona”.