Mps, il Tesoro cede il 15%. Banco Bpm avrà il 9% (grazie ad Anima), entrano in gioco anche Caltagirone e Del Vecchio
Alla fine la cessione è stata più sostanziosa. Il Mef, ieri sera, aveva valutato una vendita del 7% delle azioni di Mps, ma alla fine l’elevata domanda e il premio del 5% hanno indotto il Tesoro ad aumentare la fetta fino al 15%, per un controvalore di 1,1 miliardi di euro. Lo Stato scende così all’11,7% rispettando l’impegno con l’Europa di scendere sotto il 20% entro la fine dell’anno.
Ma chi ha comprato? La quota più sostanziosa, il 5%, va a Banco Bpm, che salirà presto al 9% non appena avrà inglobato le quote di Anima, che ieri è salita dallo 0,9 al 4%. La banca guidata da Giuseppe Castagna nei giorni scorsi ha infatti lanciato un’Opa sulla società di gestione del risparmio, di cui Mps è il principale distributore dopo Banco Bpm, ed è quindi “un partner strategico”, spiega Banco Bpm in una nota. L’operazione “è coerente con la strategia di rafforzamento delle fabbriche prodotto del gruppo (…). Banco Bpm non intende sottoporre alle autorità competenti le richieste di autorizzazione per il potenziale superamento della soglia di partecipazione del 10 per cento”.
Accanto a Banco Bpm, che come detto avrà circa il 9% di Banca Mps, ci sono altri imprenditori: tra questi, con circa il 3,5% a testa, il Gruppo Caltagirone e Delfin, holding della famiglia Del Vecchio (Luxottica), investendo entrambe circa 500 milioni complessivi.
“Abbiamo portato a termine un’azione importante come avevamo annunciato nelle sedi istituzionali prevedendo la realizzazione di un’operazione di politica bancaria e finanziaria italiana volta a rafforzare l’azionariato di un player importante nel mercato del credito in modo serio e riservato come da sempre dichiarato in questi due anni di governo”, sottolinea il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti.
“Bene la decisione del Mef di mettere sul mercato un’altra quota di azioni del Monte Paschi di Siena. Quella delle privatizzazioni è la giusta strada da seguire, da sempre indicata da Forza Italia. Non abbiamo bisogno di banche di Stato”, aggiunge il vicepremier Antonio Tajani.
Mps ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile di 1,57 miliardi, in aumento del 68,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel terzo trimestre gli utili sono stati di 407 milioni di euro.