Nardella su Beko: “Ai proprietari chiederemo incentivi e scivoli per chi vuole lasciare il lavoro”
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“L’obiettivo della nostra missione è avere garanzie sulla reindustrializzazione di Siena, non possono bastare le buone intenzioni. Siamo pronti a discutere con la proprietà anche di un mix di misure da affiancare alla reindustrializzazione come incentivi e scivoli per chi non vuole continuare”.
Alla vigilia del suo viaggio ad Istanbul l’europarlamentare del Pd Dario Nardella spiega quale sarà la strategia che intenderà tenere con i proprietari di Beko Europe sulla vertenza che riguarda lo stabilimento di Siena.
Proprio sull’acquisto dell’immobile, aggiunge, “la misura più efficace secondo me è che siano le istituzioni pubbliche a occuparsene, le risorse messe sul tavolo (che comunque sono insufficienti) da Beko invece sono più utili per la reindustrializzazione e misure correlate”.
L’ex-primo cittadino di Firenze domani sarà presente in Turchia insieme all’ex-sindaco di Pesaro, ed europarlamentare dem, Matteo Ricci, che si occuperà dei siti marchigiani di Fabriano e Comunanza.
Intanto non è tempo di polemiche per il presidente della provincia Agnese Carletti, che decide di andare oltre la bufera scoppiata ieri a seguito del comunicato del Ministero, diffuso a conclusione dell’ennesimo tavolo romano.
“Devono durare poco e devono essere utili a raggiungere il risultato, che è quello di portare a Siena un impegno maggiore sia da parte del Governo che da parte di Beko rispetto alla vertenza”, specifica.
Carletti ha fatto riferimento in particolare ad un passaggio della nota di palazzo Piacentini, dove si fa sapere che il Dicastero ha dato il via a interlocuzioni con Comune e Invitalia per cercare un soggetto pubblico che possa rilanciare l’impianto. La decisione viene motivata “alla luce” di un “disimpegno” di Regione e Comune.
Parole che non sono andate giù al Governatore Eugenio Giani e allo stesso presidente della provincia, che hanno accusato nella serata di ieri il Ministero delle Imprese di strumentalizzare la crisi. Ma ora è il momento per guardare ai risultati.
“Da questo tavolo romano credo siamo riusciti a ottenere un impegno in più da parte del Ministero – prosegue -. Un esempio concreto è l’apertura verso Invitalia, una possibilità che non era mai stata proposta negli incontri precedenti. Anzi, a domanda diretta, il Ministero aveva persino risposto negativamente. Oggi, invece, questa disponibilità è sul piatto, e ritengo che sia un risultato importante del lavoro che abbiamo fatto”.
Carletti sottolinea poi l’importanza dell’operato svolto al tavolo provinciale: “Un lavoro che ci ha permesso di non chiudere la vertenza quando qualcuno si sarebbe accontentato delle briciole rimaste a Siena. Non sono ancora impegni sufficienti, per quanto mi riguarda. Continuo a dire che serve un progetto industriale che garantisca almeno 300 posti di lavoro. Continueremo a muovervi con serietà su questo obiettivo”.