Santa Maria della Scala: svelata alla città la strada interna. Valdambrini: “Un museo sempre più propulsore di cultura”
Il tratto iniziale della strada interna del Santa Maria della Scala torna a brillare dopo il restauro. Nata come strada a cielo aperto, preesistente all’ospedale, la strada interna ha rappresentato per anni uno snodo essenziale per il funzionamento della macchina ospedaliera. Un lavoro iniziato nell’estate del 2020 e ha compreso anche il restauro della Corticella, già recentemente riaperta al pubblico. Inoltre, le indagini eseguite hanno portato alla luce ampi tratti di pavimentazione storica e significativi elementi costruttivi appartenenti alle varie fasi storiche dell’edificio, restituiti alla fruizione grazie ad interventi mirati di restauro che hanno eliminato le parti incongrue di epoca recente, ricucito le “ferite” e integrato le lacune, minimizzando l’impatto visivo dei nuovi interventi.
“Trovarsi oggi all’interno di questa strada, che grazie all’impegno di molti professionisti è tornata a splendere dopo i lavori di recupero e valorizzazione, è per me motivo di grande soddisfazione – spiega il sindaco di Siena Nicoletta Fabio – Un progetto che nasce da lontano, con la precedente amministrazione, fortemente voluto e sostenuto dal Comune di Siena. Un pezzo della nostra storia cittadina che merita di essere raccontato e che vorrei diventasse un luogo aperto a tutti. Quella che un tempo era un’arteria centrale dell’antica vita ospedaliera oggi potrà contenere mostre, esposizioni e progetti culturali di ampio respiro”.
Per il restauro della strada interna il Comune di Siena ha ricevuto un contributo 3,5 milioni di euro dalla Regione Toscana nell’ambito del Piano Operativo Regionale POR 2014-2020, sul progetto tematico “IlMedioevo in Toscana: la via Francigena”. Al finanziamento regionale si è poi aggiunta una compartecipazione comunale di 1,5 milione di euro, destinata negli anni scorsi ai lavori di adeguamento antincendio del complesso museale.
“Il Santa Maria della Scala del futuro continua il suo viaggio – aggiunge il direttore del Santa Maria della Scala Chiara Valdambrini – Con l’apertura del tratto di strada interna e delle aree ad essa prospicienti, ci sarà possibile ampliare le aree espositive, verso un museo sempre più propulsore e aggregatore di identità, storia, ricerca e cultura, in dialogo costante con se stesso, con la sua vocazione di sempre e la sua nuova veste in continua trasformazione”.
Gli ambienti del complesso museale di Santa Maria della Scala oggetto degli ultimi interventi di restauro hanno confermato lo straordinario palinsesto architettonico che si cela dietro la facciata su piazza del duomo. Non il risultato di un progetto unitario ma la sommatoria di ampliamenti e trasformazioni che dal XIII al XX secolo si sono succeduti quasi senza sosta. Un multiforme organismo architettonico, duttile ai cambiamenti e costantemente adattato alle diverse necessità che nel tempo è stato chiamato a rispondere. Nuove sequenze stratigrafiche e cronologie inaspettate, tanto per la Strada quanto per la corte, sono destinate a perfezionare e a riscrivere la storia architettonica di un settore cruciale del grande complesso ospedaliero.
A cura di Gaia Pomponi