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Siena, la Guardia di Finanza celebra il patrono San Matteo

Siena, la Guardia di Finanza celebra il patrono San Matteo
  • PubblicatoSettembre 21, 2023

Nella cripta della Basilica cateriniana di San Domenico a Siena è stata oggi celebrata la santa messa in occasione della festa di San Matteo apostolo, proclamato nel 1934 patrono della Guardia di Finanza dal cardinale Eugenio Pacelli (futuro Papa Pio XII).

Alla funzione liturgica, presieduta dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena – Colle di Val D’Elsa – Montalcino – Montepulciano – Chiusi e Pienza, hanno preso parte il prefetto di Siena Matilde Pirrera e le autorità civili e militari della provincia, accolti dal comandante provinciale Col. t.ST Pietro Sorbello, nonché tutti gli ufficiali ed una rappresentanza di militari del Comando provinciale e dei finanzieri in congedo della locale Sezione dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia.

La funzione liturgica si è conclusa con la lettura della preghiera del finanziere, al termine della quale il Comandante provinciale ha ringraziato il cardinale Lojudice per la preziosa vicinanza riservata alle Fiamme Gialle senesi, le autorità presenti ed i grati domenicani per l’ospitalità.

Profonda gratitudine è stata espressa dal Col. t.ST Sorbello ai finanzieri in servizio, che nell’adempimento del dovere rinnovano ogni giorno il giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana, ed a quelli in congedo per essere custodi dei valori e delle tradizioni del Corpo.

Il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Siena ha infine fatto proprie le parole del cardinale Lojudice, evidenziando come la vocazione del patrono corrisponda alla missione che ognuno di noi è chiamato a svolgere quotidianamente per il bene della collettività.

In questa prospettiva, proprio il giorno della ricorrenza di San Matteo, il Comando provinciale di Siena siglerà con l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese un protocollo d’intesa per diffondere la cultura della donazione sangue: “E’ un esempio, da parte di noi Fiamme Gialle, di cittadinanza attiva, solidale e responsabile – afferma il Col. t.ST Sorbello – perché ci piace fare bene il nostro lavoro, ma anche fare del bene”.

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Redazione