Successo a Siena per il ritorno della Madonna con bambino: l’opera è stata ritrovata dai carabinieri
Prima il trafugamento, compiuto nel settembre 1968 al museo dell’Opera del Duomo , poi, dopo un trentennio in cui se ne era perso le tracce, la riapparizione nel 1999 in una casa d’aste svizzera e il successivo acquisto di un collezionista italiano.
Infine, dopo cinquantacinque anni, il sequestro avvenuto in una casa d’arte fiorentina ed il ritorno a casa a Siena. La splendida “Madonna col bambino”, dipinto del 15esimo secolo attribuito al pittore Lippo D’Andrea, è stato restituita oggi dal comandante del Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Firenze, il capitano Claudio Mauti, al rettore dell’Opera Metropolitana di Siena, il professor Giovanni Minnucci.
Durante le indagini condotte dagli uomini dell’Arma si era capito che l’opera era stata asportata grazie alla comparazione delle fotografie pubblicate sui cataloghi d’asta con quelle contenute nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti dei militari del Tpc. Così dunque si è accertata l’illecita provenienza del dipinto presente nella casa d’arte. Come già detto l’attività investigativa, che è stata coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Firenze, ha permesso di appurare che il capolavoro, dopo essere stato trafugato nel 1968, per diversi anni era rimasto sconosciuto al mercato riapparendo nel 1999 in una casa d’aste svizzera, dove appunto era stato acquistato da un collezionista italiano. Le indagini inoltre, hanno consentito di appurare l’estraneità ai fatti per i soggetti coinvolti trattandosi di acquisti in buona fede.
“La gioia è grande. Dove la posizioneremo? Non abbiamo ancora deciso ma avrei un’idea: siccome a breve esporremo il Reliquiario di San Galgano e tutti gli argenti( anche loro venereo rubati 34 anni fa e anche loro sono stati recuperati dai carabinieri del Tpc, ndr) voglio capire se è possibile posizionare l’opera in questa mostra, anche se prima devo fare delle valutazioni”, sono le parole del rettore dell’Opera Metropolitana di Siena Giovanni Minnucci.
“Questa attività viene dal nostro controllo delle case d’asta e dei mercatini. E, grazie alla nostra Banca dati si è risaliti ad un’opera asportate in epoca remota”, così invece Claudio Mauti, comandante del Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Firenze.