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Sunto e il suono due ore in anticipo. Il sindaco: “Un errore umano”

Sunto e il suono due ore in anticipo. Il sindaco: “Un errore umano”
  • PubblicatoLuglio 31, 2024

Il suono del Campanone nell’occorrenza del 3 luglio, giorno in cui si ricorda la Liberazione di Siena dal nazifascismo, al centro dell’interrogazione presentata durante il Consiglio Comunale di oggi, 30 luglio, dalla consigliera del gruppo del Partito Democratico, Gabriella Piccinni. A rispondere il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio.

“L’attenzione riposta sui rintocchi di Sunto il giorno del 3 luglio – ha spiegato il Sindaco Fabio – giorno che ricorda la Liberazione di Siena dal nazifascismo, ha destato, durante i giorni di rinvio del Palio, molte coscienze sull’argomento. Fondamentale che la nostra memoria storica ricopra sempre questa centralità all’interno del dibattito cittadino”.

“A prescindere da questa interrogazione – prosegue Fabio – che rispetto e considero doverosa e puntuale, la discussione mediatica creatasi attorno al mancato suono di Sunto alle ore 14 del 3 luglio sembra prendere in considerazione l’ipotesi di rocambolesche manovre politiche, studiate a tavolino, per non rispettare la solennità del momento. La stessa solennità con la quale abbiamo voluto ricordare e rendere omaggio a questa data all’interno del Drappellone di Giovanni Gasparro, con la scritta in oro raffigurata nella parte alta del cencio. Oltre a ciò, l’idea di aver scambiato la Liberazione con il Palio e i rintocchi dedicati alla Festa, non previsti in quel giorno, ma solo nella data del 2 luglio, alle 8 e alle 12. Così non è stato in realtà, nulla questo errore ha a che vedere con il cerimoniale del Palio”.

“Ebbene, la risposta che vi darò oggi potrebbe deludere i più fantasiosi – aggiunge il Sindaco Fabio – sottolineando che nella stessa interrogazione della consigliera Piccinni si parla di regolamenti, di cerimoniali e di tradizione vorrei semplicemente dire che si è trattato inequivocabilmente di un errore, subito dichiarato e ammesso dagli incaricati stessi che hanno sbagliato orario. Uno sbaglio dettato e condizionato forse da giornate atipiche per la macchina comunale, fortemente sotto pressione a causa del rinvio del Palio. Sunto, che avrebbe dovuto essere suonato alle ore quattordici come da tradizione, è stato suonato alle ore dodici, non rispettando il cerimoniale della Liberazione. Ha suonato alle dodici anziché alle quattordici”.

“Esiste un cerimoniale ben preciso legato al Palio e alle celebrazioni storiche della città. Esiste anche l’errore umano che va comunque capito e tollerato, senza per questo venire meno al rispetto della nostra storia e della nostra memoria” ha concluso il Sindaco, Nicoletta Fabio.

La consigliera Gabriella Piccinni del gruppo Partito Democratico ha replicato: “Non rispondo delle ricostruzioni ingenerose della stampa, non ho fatto insinuazioni, ma constatazioni e domande per capire quanto avvenuto e avere un chiarimento formale. Prendo atto dell’errore umano, che forse deriva anche dalla mancanza di una memoria; per quanto mi riguarda, non ho potuto rintracciarla nell’archivio comunale. In sostanza, il campanaro di Sunto suona a quell’ora perché sa di doverlo fare, ma, non essendoci traccia scritta, in qualsiasi momento può interrompersi la comunicazione di questa sua conoscenza e memoria. Ricostruire un cerimoniale civico ufficiale può essere interessante, la verifica storico-culturale dovrà essere svolta andando a scavare nell’archivio comunale e cercando di scoprire quando queste ritualità sono state per la prima volta decise o deliberate. Auspico che questo lavoro coinvolga la Commissione comunale cultura e collaborerò volentieri”.

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Redazione