Tirocini extra-curriculari, una garanzia per il lavoro: in Toscana due persone su tre trovano un’occupazione
Più di due persone su tre in Toscana trovano lavoro grazie ai tirocini extra curriculari. Ed ancora poco più del 60% trova un’occupazione entro sei mesi dallo stesso datore di lavoro.
I dati sono diffusi dai consulenti del lavoro senese che promuovono questi veri e propri ‘strumenti del mestiere’ per accedere ad una professione. Dopo il periodo di tirocinio si riceve un contratto a tempo indeterminato nel 12%dei casi mentre l’ 82% è costituito da assunzioni a tempo determinato e apprendistato. La fetta restante è inclusa in altri tipi di contratto.
I tirocini della Fondazione Lavoro dell’ordine riguardano i giovanissimi: in dieci anni sono stati coinvolti più del 50% di under 25. Intanto oggi i consulenti hanno presentato l’iniziativa “Il Lavoro viaggia con noi”, nata per supportare e orientare i giovani nelle scelte professionali.
In città arriverà un truck itinerante che sta facendo campagna di sensibilizzazione in tutta Italia. Parteciperanno duecento studenti. “Così portiamo il tema dell’orientamento fuori dai luoghi abituali. Ci rivolgiamo alle ragazze e ai ragazzi per metterli in contatto con le reali esigenze delle aziende”, dice Paola Sabatini, presidente dell’Ordine di Siena. “Nella tappa locale, in programma martedì 23 aprile, tutti i partecipanti potranno imparare a redigere un perfetto curriculum vitae, acquisire gli strumenti necessari per sostenere un colloquio di lavoro e conoscere quelle che sono le opportunità professionali che il nostro territorio propone”.
L’ABC per la ricerca del lavoro, ma non solo. “A Siena – prosegue Sabatini – gli studenti potranno sperimentare gratuitamente www.sorprendo.it, l’innovativa piattaforma tecnologica per l’orientamento e per individuare le proprie inclinazioni e predisposizioni verso un percorso formativo piuttosto che verso un altro. Sembrano aspetti scontati, ma non lo sono affatto e il ruolo dei consulenti in questo è fondamentale e può essere sempre più incisivo grazie alle nuove tecnologie”.
A cura di Gaia Pomponi