Wine and Siena, addio alla Sala del Pellegrinaio, il sindaco: “Servono soluzioni alternative”
“Ci teniamo al Wine and Siena. Ma credo ci sia il bisogno di cercare soluzioni alternative all’utilizzo della Sala del Pellegrinaio”.
Chiara, limpida e cristallina il sindaco di Siena Nicoletta Fabio mentre parla alla stampa dopo aver risposto ad un’interrogazione sull’uso degli spazi del Santa Maria della Scala.
Il primo cittadino ha fatto sapere di essere a colloquio con gli organizzatori della kermesse sul vino.
Ed è a loro che sta spiegando (e spiegherà in incontri successivi) che, per l’edizione 2025, andranno fatti alcuni cambiamenti. Il cda della Fondazione, ha proseguito Fabio, “lo scorso 20 febbraio ha definito e redatto un ‘Disciplinare per la concessione in uso temporaneo degli spazi del complesso museale Santa Maria della Scala’ che riporta il Pellegrinaio a sala monumentale, e quindi ad ospitare iniziative di carattere squisitamente espositivo e culturale”
In assenza di spazi congressuali a Siena l’obiettivo e l’impegno dell’amministrazione saranno dunque destinati a trovare altre soluzioni per non rinunciare a una manifestazione come quella di Wine and Siena.
L’atto a cui oggi ha risposto il primo cittadino è stato presentato dal consigliere Fabio Pacciani. L’ex-candidato sindaco ha ripreso le polemiche sullo svolgimento dell’evento nella sala, che sono parte anche di una riflessione dello storico dell’arte Alessandro Bagnoli.
Bagnoli, sottolinea Pacciani, “ha evidenziato il rischio di polverizzazione della parte alta dell’opera” della scena dell’Assistenza ai poveri di Domenico Di Bartolo “a causa anche di infiltrazioni provenienti dagli ambienti soprastanti”.
Ecco quindi la richiesta di avere informazioni al primo cittadino, che ha anche la delega alla cultura: di conoscere le misure prese dal Comune contro il deterioramento degli affreschi presenti nel Pellegrinaio; le azioni per mettere in sicurezza i piani alti del complesso; la destinazione d’uso dello stesso ambiente monumentale.
“Al piano superiore le criticità sono state già risolte – è la risposta del sindaco – Nel tempo non sono stati riscontrati peggioramenti. Per effettuare una costante attività di monitoraggio esiste un progetto specifico affidato al gruppo restauratori e diagnosi con un’analisi dettagliata delle opere nella Sala del Pellegrinaio, nella Sagrestia vecchia e nell’Oratorio di Santa Caterina della Notte”.
Sui danni al capolavoro invece il primo cittadino ha ricordato come “questi sono stati causati da infiltrazioni risalenti ormai a diversi anni fa, e sono tutt’oggi attenzionati da un monitoraggio attivo almeno dal 2012 in forma fotografica, attraverso l’utilizzo di un drone”.
Completamente soddisfatto delle parole di Nicoletta Fabio si è detto Fabio Pacciani: “Mi raccomando solo di una cosa, sono rimasto abbastanza stupito delle osservazioni del professor Bagnoli che subito mi hanno portato a pensare al ruolo della Fondazione che necessariamente deve avere come primo obiettivo il patrimonio del complesso museale. Il Santa Maria è un argomento che a tratti ha quasi annoiato la comunità perché spesso vissuto e percepito come distante dalla reali problematiche della città, lontano dalla realtà, per questo mi auguro che il neo presidente possa dare concretezza alle visioni fin’ora presentate, è importante allo stesso tempo che non si verifichino fughe di notizie o considerazioni che fanno apparire come debole la gestione del Santa Maria e del suo patrimonio al quale noi tutti teniamo molto”.