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“Modalità coercitive di voto”: stop alle elezioni studentesche all’Università

“Modalità coercitive di voto”: stop alle elezioni studentesche all’Università
  • PubblicatoNovembre 28, 2024

Stop momentaneo alle elezioni per le rappresentanze studentesche all’Università di Siena per il biennio 2025-2026: il rettore dell’ateneo Roberto Di Pietra, in una mail inviata alla comunità accademica parla di “segnalazioni circostanziate di gravi comportamenti che possono aver turbato il regolare svolgimento delle votazioni”.

Di qui la scelta della temporanea sospensione.  “All’esito degli approfondimenti in merito – prosegue Di Pietra -, l’amministrazione si riserva di valutare l’annullamento delle stesse votazioni e l’eventuale segnalazione agli organi di ateneo circa eventuali responsabilità, anche disciplinari”. Le reazioni non si fanno mancare tra i sindacati universitari. Con un ‘meme’ ironico pubblicato su Instagram Link Siena parla di elezioni “sospese” per “le modalità coercitive di raccolta voti di Gioventù (Universitaria, ndr.) e Cravos”.

Ed in un altro post sul social, contenente un comunicato, da Link denunciano l’ipocrisia “delle associazioni che fino a ieri presidiavano in modo squadrista mense, poli, aule studio e residenze”. Anche Cravos, sindacato universitario di sinistra come Link, usa Instagram per prendere posizione. Dall’associazione studentesca si condanna “ogni forma di sopruso e di ostacolo all’espressione democratica del voto”.

“Allo stesso tempo rigettiamo con forza ogni voce – proseguono- diffamatoria nei nostri confronti messa in giro da un’associazione che strumentalizza tematiche delicatissime per il proprio tornaconto elettorale”. E continuano: “Nonostante la delusione in seguito a questi episodi, critichiamo duramente la gestione del Rettore e la mancata comunicazione con la comunità studentesca e con le liste candidate”.

Gioventù universitaria, associazione studentesca di destra, “condanna ogni forma di sopruso adottato nei confronti degli studenti per estorcere il voto”. Lo si legge in un post sui social. “Non sappiamo da chi siano arrivate queste denunce né quale sia l’entità dell’atto coercitivo, ma prendiamo le distanze da chi (candidati e Associazioni) ha violato la libertà fisica e di pensiero di studenti e studentesse – spiegano-Siamo però in profondo disaccordo con l’avventatezza con cui il Rettore ha preso questa scelta, non chiamando a colloquio le liste partecipanti alle elezioni. Abbiamo infatti dovuto recarci al Rettorato per ricevere spiegazioni. Ancora però risultano lacunose”.

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Redazione