Barberi in corsa tra terreno e celeste nel Palio di Guasco. Svelato il Drappellone dedicato all’Assunta
Svelato questo pomeriggio, sabato 10 agosto, nel Cortile del Podestà, il Drappellone del Palio del 16 agosto 2024, in onore della Madonna Assunta e realizzato dall’artista Riccardo Guasco, detto Rik. A introdurre la presentazione del Cencio, dopo lo squillo delle chiarine dei Trombetti di Palazzo, il Sindaco di Siena Nicoletta Fabio. E’ stato poi l’illustratore e designer Ale Giorgini a presentare l’opera realizzata da Guasco.
L’opera. Un Drappellone giocato sui contrasti cromatici delle terre, i gialli e gli ocra del tufo, con i colori del cielo, dei palazzi, delle bandiere che sventolano a Siena durante il Palio in un grande universo di forme e colori d’ispirazione cubista. Dal cubismo e dal futurismo arriva la frammentazione delle forme tipiche del caleidoscopio, forme che si intersecano tra loro generando linee che guidano l’occhio in una discesa verticale, che idealmente parte dalla testa coronata della Madonna e va giù lungo linee diagonali fino alla Piazza del Campo. Si passa da una dimensione sacra a una dimensione più terrena del Palio, toccando la torre civica del palazzo comunale, i cavalli, i palazzi, fino a scendere sulla terra di Piazza con la sua caratteristica forma a semicerchio e la divisione in spicchi. Oltre ai cavalli, grandi protagonisti sono i barberi, le caratteristiche sfere con i colori delle Contrade, con cui i bambini di Siena giocano in strada. Barberi che nella parte alta del Cencio, sopra alla testa della Madonna, coronata come da un sole, richiamano la forma dei pianeti, in un intreccio giocoso e celeste allo stesso tempo. Un gioco rappresentato dai colori che sembrano interagire nel nome di una tradizione forte e vivida. Ed è proprio ai colori, all’energia che sprigionano, al gioco di bambini, ai cavalli e ai senesi che è ispirata quest’opera.
Le dichiarazioni. “L’energia, la vitalità, la fantasia – ha commentato Nicoletta Fabio, Sindaco di Siena –, i bambini che si ritrovano nelle proprie contrade per giocare con i barberi e approcciarsi alla Festa attraverso il gioco. Questo riesco a cogliere dall’opera di Guasco. La protezione dell’Assunta che vigila la città con una parte più terrena e una più celestiale, astrale. La volta celeste raffigurata sopra la testa della Madonna sembra fare parte di una sfera formata da pianeti e costellazioni che decidono le sorti del mondo terreno. Questi pianeti mi hanno fatto pensare alle immagini leggere de ‘Il piccolo principe’. Anche i pianeti di Rik in un certo senso all’interno di un piccolo cosmo, rappresentano gli uomini, con pregi e difetti, proprio come nel racconto di Antoine de Saint–Exupéry”.
“Il gioco resti centrale sempre – ha poi aggiunto il Sindaco Fabio – fondamentale, però, rispettare sempre i propri ruoli: la Festa, nella sua evoluzione, ha bisogno di punti fermi e di autorevolezza. Ognuno di noi ha il compito e il dovere di preservare qualcosa di unico, secondo le proprie capacità e competenze, mai travalicare i confini”.
“Sono estremamente onorato – ha spiegato l’illustratore e designer Ale Giorgini – e sinceramente molto emozionato di avere il compito di presentare il Drappellone realizzato da Riccardo Guasco. Credo che quest’opera rappresenti il suo approccio all’arte e la propria visione della vita: è la celebrazione della gioia, del divertimento, dell’armonia e del colore. E’ un’immagine di festa, perché il Palio, per citare il professor Duccio Balestracci, è una Festa Italiana. Nel Drappellone disegnato da Riccardo Guasco i toni della sacralità incontrano quelli popolari, in una relazione che lega divino e terreno, in una danza di colori che richiamano i contrasti cromatici tra cielo e terra, il giallo e l’ocra del tufo, i colori brillanti delle bandiere delle contrade e i caleidoscopici costumi di tamburini e alfieri. Nella parte superiore dell’opera, l’Assunzione della Vergine in cielo: il volto di Maria coronato dal Sole è al centro della volta celeste in cui sono raccolti i pianeti del sistema solare. La veste della Vergine diventa il cono di luce che illumina la città di Siena, in quella che appare come una benedizione divina. La costruzione di linee e forme diagonali accompagnano lo sguardo dalla dimensione sacra a quella terrena: la luce benedetta illumina la Torre del Mangia e i palazzi adiacenti, fino a toccare il suolo di Piazza del Campo con la sue classica forma. Al centro i cavalli, i grandi protagonisti della carriera: figure rigorose nella loro statuarietà, ma allo stesso tempo fluide nel loro movimento, quasi scomposte nella dinamicità del segno di Riccardo. Le figure equestri per un momento sembrano interrompere l’equilibrio di linee, forme e luce, mettendo in risalto la dirompente fisicità e l’impeto della corsa, in quello che pare essere il culmine della gara e che rappresenta l’agonismo della corsa. Nella parte inferiore dell’opera, gli iconici barberi decorati con i colori delle contrade ruotano attorno a Piazza del Campo, generando una sorta di eco visivo con la parte superiore del Drappellone, in quella che diventa una similitudine che mette in relazione il Palio al sistema celeste, come elementi entrambi soggetti a cicli e correlati da ricorrenti caratteristiche strutturali e simboliche”.
“Lavorare a questo Drappellone – ha detto l’artista Riccardo Guasco – è stato un grande onore, un’occasione davvero unica e un viaggio durato mesi che mi ha portato a conoscere Siena e il suo Palio come non avevo mai fatto prima. Mi sono lasciato guidare dentro alla città e alle sue tradizioni e da subito la cosa che più mi ha catturato è stata la ricchezza e la varietà dei colori che trasformano, durante il Palio, tutta la città in una grande festa”.