Funerale quanto mi costi? Dalla sepoltura ai fiori ecco quanto si paga a Siena
Siamo tutti così tormentati dal caro vita che nessuno pensa a quanto sia rincarato anche il pacchetto della morte.
Si fa presto a dire che non serve a nessuno essere il più ricco del cimitero, intanto bisogna arrivarci con decoro e di questi tempi non è banale, se si pensa alle spese.
Di certo il business del caro estinto è uno dei settori che non conosce crisi ma anche per il mercato funebre ci sono novità, tendenze e soprattutto ci si adegua all’andamento economico.
Non se la prenda alcuna dottrina religiosa, è solo una questione di risparmi: la cremazione sta prendendo campo più che mai anche perché le bare costano meno e poi, diciamocelo, almeno il parente ce lo possiamo portare comodamente a casa.
Questo è quanto viene fuori parlando con il consorzio delle Onoranze funebri della Pubblica Assistenza: la differenza tra il costo complessivo della cremazione e quello della tumulazione è di diverse centinaia d’euro.
Se vogliamo tornare polvere, la spesa del funerale completo, ai prezzi più bassi, completo si aggira intorno ai 2200 euro, per una tumulazione tradizionale si toccano i 2500 euro. Ma a fare la differenza vera, come accade ormai in ogni impresa di ogni settore, sono i servizi aggiuntivi. Dai 150 euro per vestire la salma ai 200 euro per i fiori da ordinare e molto altro si può aggiungere all’elenco del kit per il funerale perfetto.
Torniamo però agli accessori necessari: le bare. Quelle in abete hanno ovviamente un valore diverso dal ciliegio come spiega Mauro Guarducci, amministratore delle Onoranze funebri Guarducci e Bernini.
C’è da dire nel suo caso, l’impresa funebre tiene conto anche delle possibilità economiche dei clienti e si è organizzata per venire incontro alle esigenze di tutti
Al consorzio della Pubblica Assistenza invece, in caso di indigenza, entrano in gioco le condizioni particolari previste dalle amministrazioni comunali ma sempre e comunque “nel massimo rispetto delle famiglie e del lutto, offrendo la medesima qualità di servizio” chiarisce Mazzi.
A cura di Gaia Pomponi