Paycare, stand by dopo l’incontro con i sindacati. Le sigle: “Trovate alternative al licenziamento”
Non c’è un accordo ma nemmeno una rottura definitiva della trattativa: Paycare si prenderà del tempo per valutare le richieste dei sindacati.
L’azienda, che fa parte del gruppo Konecta, ha incontrato oggi le organizzazioni, nell’ambito di un primo confronto a pochi giorni dalla lettera in cui ha annunciato l’avvio del procedimento di licenziamento di ventisei dipendenti del sito di Monteriggioni.
Dalle sigle si è alzata una sola voce: “Trovate strumenti alternativi”. Le rappresentanze hanno più volte ricordato quelle che sono le misure alternative previste, come gli ammortizzatori sociali per i call center, contenuti nella legge di bilancio.
Più volte l’azienda è stata richiamata a rivedere la propria posizione. “Paycare ha avviato la procedura di licenziamento collettivo senza che l’assegnazione dell’eventuale nuova commessa sia stata ancora definita – spiega Daniela Miniero, Fiom Cgil Siena-. Il rischio è che si vada avanti con i tagli e poi si scopra che la commessa viene assegnata, con il conseguente problema di non avere le professionalità necessarie per gestire il lavoro. Abbiamo cercato di far riflettere su questa contraddizione. Se il lavoro c’è, ma non ci sono le risorse umane per svolgerlo, anche loro ne risentirebbero”.
Nell’attesa di un possibile nuovo tavolo con i sindacati, si aspetta ora il faccia a faccia che si svolgerà in Regione tra nove giorni. Ma visto che si paventa la possibilità di usare strumenti previsti dalla Finanziaria, la vertenza potrebbe anche al Ministero.
“La mia sensazione è che ci sia stata una piccola apertura – afferma Giuseppe Cesarano, Fim Cisl Siena – , quindi auspichiamo di poter gestire insieme questa fase, pur consapevoli delle difficoltà esistenti. Il tavolo regionale del 14 sarà fondamentale per affrontare la questione insieme alla Regione e per trovare soluzioni. Il settore è particolarmente complesso, questo è un dato di fatto. Per ora, ho consigliato di non sottoscrivere alcun accordo, poiché non sarebbe opportuno affrontare subito tutti i dettagli. Vogliamo proseguire con lo stesso approccio adottato negli ultimi quattro anni, auspicando il supporto delle istituzioni locali per comprendere meglio le difficoltà di Paycare”.