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“Siamo tutti uno”: il significato dell’opera di Sandro Chia ammirata da Re Carlo

“Siamo tutti uno”: il significato dell’opera di Sandro Chia ammirata da Re Carlo
  • PubblicatoAprile 11, 2025

“Il messaggio è che siamo tutti uno. Il cuore è uguale per tutti, non ha colore della pelle, è inclusivo e universale. Senza l’altro abbiamo solo un’ala. Se non siamo insieme in armonia non si va da nessuna parte. E’ un’idea di bellezza ricollegabile all’antica Grecia, che nulla ha a che fare con il nazionalismo”. Così Filippo Chia, figlio di Sandro Chia, artista di fama internazionale, esponente della Transavanguardia, che ha “casa” nel territorio del Brunello, con Castello Romitorio, ha descritto “l’Angelo con un’ala sola”, l’opera di suo padre ammirata da Re Carlo III d’Inghilterra e dalla Regina Camilla nel corso della loro visita in Italia, culminata con uno storico discorso davanti alla Camera dei deputati.

“Papà ha sempre lavorato con un’idea classica dell’arte – spiega a MontalcinoNews.com Filippo Chia – ma anche dell’eroe campestre, del working man, da cui proviene anche la sua storia fiorentina. È un uomo che si è fatto da solo con l’arte e dunque, per la sua visione del mondo, è la parte più divina della produzione umana, che va oltre l’utilitarismo, dirigendosi verso la bellezza, l’inclusione e la coesione. L’ala mancante dell’angelo è lo spettatore, che deve essere commosso, che completa l’opera di bellezza e di amore. Un’opera non la crei per te stesso ma per donare qualcosa in più a chi la guarda”.

Sandro Chia ha vissuto a Londra dove ha allestito tante mostre ed è entrato in contatto con la famiglia reale. “Si sono conosciuti in varie occasioni – racconta Filippo Chia -, è possibile che Re Carlo apprezzasse già le sue opere. E’ sempre un onore quando un Re ammira la tua opera, ma vale anche per qualsiasi altra persona. E’ stato anche il giorno di un discorso importante, immagino che l’avrà commentata e avrà visto qualcosa nella scultura che aveva attinenza con il suo discorso. Perché l’inclusione e la bellezza sono un tema importante, il suo opposto è il bellico. Puoi usare il bronzo per fare una scultura o per fare dei proiettili. Quindi l’arte è il contrario della guerra”.

(Credit foto di Re Carlo III: X/Senato della Repubblica. La foro dell’opera di Sandro Chia è una miniatura)

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Redazione