Lupo, dal Pd proposta di legge per salvaguarda la specie e risarcire le imprese
“Questo è il risultato di un confronto con le associazioni agricole ed ambientaliste e rappresenta una sintesi virtuosa capace per la prima volta di coniugare la salvaguardia del lupo e le aziende agricole colpite dagli attacchi dei predatori”.
L’ha presentata così il deputato del Pd e capogruppo in commissione ambiente Marco Simiani la proposta di legge che intende prevenire gli attacchi .- che sono già oltre quota 200 in provincia di Siena da inizio 2023 – e dare un aiuto alle imprese.
La proposta è stata presentata da Simiani e dall’onorevole dem Stefano Vaccari. Ma Silvio Franceschelli, senatore del Pd senese, porterà avanti un documento autonomo e simile nella discussione in Senato.
Tre gli interventi previsti nel provvedimento: un piano di cattura e gestione e la successiva sterilizzazione degli ibridi lupo-cane e dei cani randagi per contrastare e prevenire con efficacia la proliferazione di canidi e salvaguardare la purezza del lupo; la creazione di un fondo statale per risarcire in modo equo e immediato le imprese che subiscono danni diretti o indiretti; un ulteriore fondo per prevenire gli attacchi.
L’obiettivo degli esponenti del Pd della Camera è di far calendarizzare entro ottobre la proposta in commissione o di trasformare l’atto in emendamenti inseribili nella legge di bilancio.
“Il Partito Democratico è in grado di fare proposte serie rispetto alle quali il Governo non può sfuggire perché riferite a tematiche non più rinviabili. E il tema della gestione degli allevamenti non è più rinviabile. Il patrimonio ovino di questo Paese, della Toscana e delle province di Siena e Grosseto è in una profonda decrescita e in una crisi gravissima”, le parole di Franceschelli.
“Le cose da fare sono tante: e vorrei sottolineare il lavoro di squadra che viene fatto dal Pd. E’ partito dalla Camera, per quanto ci riguarda troverà sostegno del Senato, perché l’obiettivo è quello di sollecitare il Governo a mettere questo tema al centro della sua agenda politica- continua-. Non basta dire Made in Italy per vendere un prodotto, non basta dire salvaguardia per fare grande un territorio. Dietro un’etichetta ci sono il lavoro e la produzione. Se non salvaguardiamo il lavoro e la produzione di chi lavora 365 giorni all’anno, come gli allevatori, non potremo mai vantarci di avere sulle nostre tavole prodotti di eccellenza. E dobbiamo anche ridiscutere le misure che vengono messe in campo a sostegno del comparto. Le risorse devono poter tornare nella disposizione dell’agricoltura”.