Parole, potere, immagini e musica: Chigiana meets Siena Jazz
Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con Chigiana meets Siena Jazz, il concerto “jazz-over” nato dalla collaborazione fra due delle istituzioni portanti del Polo Musicale Senese, l’Accademia Chigiana e Siena Jazz University, in scena in Piazza Provenzano a Siena, domenica 30 luglio alle ore 20.30.
Protagonisti della serata, due formazioni d’eccezione: nella prima parte, un omaggio alla poesia “spoken word” di Gil Scott Heron intitolato Word-Paintings, il vocalist Michael Mayo, la contrabbassista Silvia Bolognesi assieme agli allievi di Siena Jazz e Accademia Chigiana; alla seconda parte, Pictures in Jazz, prendono invece parte la Siena Jazz University Orchestra diretta da Roberto Spadoni con, al pianoforte, il giovane pianista, allievo chigiano, Tommaso Boggian.
Chigiana Meets Siena Jazz, dal 2015 è un appuntamento fisso del Chigiana International Festival. Incrociando diversi percorsi di formazione nella cultura musicale, con il suo progetto artistico mette una di fronte all’altra la tradizione europea con quella americana, in modo da ritrovare nell’una e nell’altra i riflessi di radici al giorno d’oggi pienamente condivise, e ormai indistricabili.
Se nella prima parte del concerto la parola interviene direttamente come espressione linguistica fatta di suono, volta a comunicare messaggi politici, nella poesia di Gil Scott Heron, nella seconda invece la musica traduce il racconto immaginario del viaggio di uno sguardo attraverso gli acquerelli del pittore Viktor Aleksandrovic Hartmann, amico di Musorgskij, morto a soli 39 anni.
«Anche quest’anno – dice il curatore dell’evento speciale Stefano Jacoviello – l’incontro fra le due istituzioni senesi di alta formazione avviene all’insegna del tema del Festival: parola. Quindi non si poteva non riportare l’attenzione su un poeta, musicista, letterato, attivista afroamericano come Gil Scott Heron che ha fatto della parola in musica uno strumento di azione politica e culturale rivoluzionaria. Bisogna ricordare che, nonostante l’abolizione della segregazione razziale, negli Stati Uniti il popolo afroamericano non ha avuto facile accesso alla rappresentanza politica. Si è quindi servito spesso di figure come artisti e sportivi per portare avanti le battaglie per i diritti civili e raggiungere l’attenzione di una platea ben più vasta. Per Heron la musica è un media che serve a trasmettere una parola capace di raccontare il quotidiano delle periferie urbane, imprimendogli un ritmo, degli accenti, un groove, che lo rende poesia». Membro del collettivo dei Last Poets, padre spirituale del rap e dell’hip hop, artista in bilico fra il jazz, il funky e l’R&B, a partire dal 1970 Gil Scott Heron è entrato nell’universo sonoro americano, al fianco di altri colossi come Stevie Wonder.
La contrabbassista Silvia Bolognesi, docente di Siena Jazz University e artista affermata nel panorama internazionale delle musiche improvvisate, ha realizzato una suite originale che intreccia diversi brani della carriera di Heron intorno alla sua più celebre poesia “The revolution will not be televised”. La suite verrà eseguita da una formazione che raccoglie allievi chigiani e di Siena Jazz, con un ospite speciale: Michael Mayo, vocalist e songwriter della nuova generazione di artisti afroamericani, che accanto all’eredità dei campioni del jazz si lascia influenzare dalle sonorità elettroniche, dal rap, dal pop più elegante, per approdare alle attuali tendenze del nu-soul.
Sotto la facciata barocca della Chiesa della Madonna di Provenzano, la seconda parte del concerto vedrà protagonista la Siena Jazz University Orchestra diretta da Roberto Spadoni, che ha realizzato una serie di arrangiamenti originali di alcuni movimenti della celebre suite di Modest Musorgskij “Quadri di un’esposizione”. L’orchestra sarà affiancata dal pianista Tommaso Boggian, allievo chigiano della classe di pianoforte tenuta da Lilya Zilberstein, che a beneficio del pubblico eseguirà le pagine originali scritte da Musorgskij per pianoforte, in modo da lasciar apprezzare la maestria di Spadoni nel trasporle in un altro linguaggio musicale, con colori orchestrali nuovi e spazi aperti per l’improvvisazione, che portano la musica di fine ottocento del compositore russo a viaggiare oltre oceano, nel futuro. La celebre “Promenade” e i brani “Gnomus”, “Il vecchio castello”, “Baba Jaga” erano già stati oggetto di diverse reinterpretazioni nell’ambito del rock, fra cui ricordiamo la celebre rilettura del trio Emerson, Lake & Palmer.
Sia che si esibisca con la sua band, o come ospite o con la sola compagnia di un pedal looper, il vocalist Michael Mayo, poco più che ventenne, sta raccogliendo rapidamente consensi in tutto il mondo, sia da parte del pubblico, sia dalla critica, che lo definisce “senza dubbio, il miglior cantante jazz in tutta Los Angeles” (LA Weekly). Cresciuto in una famiglia di importanti musicisti, vicino ad artisti come Diana Ross, Luther Vandross, Earth Wind and Fire e Stevie Wonder, ha creato un suo stile musicale incentrato su elementi R&B, Soul e Jazz e un’identità musicale ancora prima di salire sul palco. Mayo ha frequentato il Thelonious Monk Institute of Jazz Performance, divenendo il terzo cantante ad essere stato accettato nel programma ventennale. Qui ha potuto apprendere da musicisti del calibro di Wayne Shorter e Herbie Hancock, solo per citarne due. Ha cantato alla Casa Bianca, al Kennedy Center e all’American Voices Festival di Renée Fleming, e al Panama Jazz Festival. Recentemente ha registrato e suonato con Herbie Hancock, Jacob Collier, Kneebody, Gretchen Parlato, Josh Groban, Ben Wendel e Becca Stevens tra molti altri. La sua performance con la band al Playboy Jazz Festival del 2019 è stata straordinaria così come all’Atlanta Jazz Festival e al Monterey Jazz Festival. “Bones”, il suo disco di debutto è uscito nel 2021 per l’etichetta Mack Avenue/Artistry Records e ha avuto come produttore il vincitore del Grammy Award Eli Wolf (Norah Jones, Al Green, The Roots).
Contrabbassista, compositrice e arrangiatrice, Silvia Bolognesi si è diplomata in contrabbasso all’Istituto R. Franci di Siena con Andrea Granai, perfezionandosi con Alberto Bocini. Si avvicina al jazz studiando ai corsi di Siena Jazz con Paolino dalla Porta, Furio di Castri e Ferruccio Spinetti.
Gli incontri più significativi nella sua formazione musicale sono quelli con William Parker, Muhal Richard Abrams, Lawrence “Butch” Morris, Roscoe Mitchell e Antony Braxton.
Vincitrice del “Top Jazz 2010”, organizzato dalla rivista Musica Jazz, come miglior nuovo talento del jazz italiano, e nello stesso anno del trofeo “In Sound” per la categoria contrabbassisti.
É leader di diverse band: Open Combo, Almond Tree , Xilo Ensemble, Ju-Ju Sounds, Fonterossa Open Orchestra, Young Shouts e Sly Family. Con Young Shouts vince il bando “Nuova Generazione Jazz” 2020. Fa parte del trio d’archi Hear In Now con Tomeka Reid al violoncello e Mazz Swift al violino e voce; con questa formazione completano il Roscoe Mitchell sextet. Nel 2017 inizia la collaborazione con l’Art Ensemble of Chicago con il progetto
“50th Anniversary” da cui il cd “We are on The Edge”. Dal 2010 dà vita alla propria etichetta discografica Fonterossa Records, da cui il minifestival (dal 2015) ospitato da Pisa Jazz, “Fonterossa Day” di cui è direttrice artistica.
Ha collaborato con: Dee Alexander, Gianni Basso, Stefano Bollani, Jean Paul Bourelly, Jo Bowie, Fabrizio Bosso, Rob Brown, Ernest Dawkins, Maria Pia De Vito, Hamid Drake, Ettore Fioravanti, Tiziana Ghiglioni, Tristan Honsinger, Paul Jeffrey, Stefano Maltese, Sabir Mateen, Nicole Mitchell, David Murray, Evan Parker, Fabrizio Puglisi, Enrico Rava, Ernest Reisenger, David Riondino, Bobo Rondelli, Giancarlo Schiaffini, Alan Silva, Ballake Sissoko, Gunter “Baby” Sommers, Marco Tamburini, Chad Taylor, John Tchicai, Les Tartit, Pietro Tonolo, Gianluigi Trovesi, Ken Vandermark, e molti altri.
Insegna contrabbasso e musica d’insieme ai corsi ordinari, pre accademici e al triennio di Jazz all’Accademia Siena Jazz. Dal 2016 fa parte del programma “European exchange- Erasmus+” per il Conservatorio di Maastricht (Olanda) , di Tbilisi (Georgia), Riga ( Lettonia), Birmingham (UK).
Tiene seminari sull’improvvisazione e la “Conduction” dal 2008.
Roberto Spadoni ha diretto in concerto molte orchestre jazz e di conservatorio italiane e collaborato con moltissimi musicisti. Ha realizzato alcuni importanti progetti commissionati da festival di jazz, pubblicato diversi CD da leader, come direttore d’orchestra e chitarrista con molte etichette. È stato premiato dai principali concorsi di composizione ed arrangiamento per Jazz Orchestra in Italia. Ha partecipato con propri progetti a numerosi festival jazz. È docente di composizione jazz presso il Conservatorio di Benevento e di composizione jazz e di musica d’insieme presso la Siena Jazz University: nella stessa istituzione dirige la Siena Jazz University Orchestra. Ha svolto inoltre attività didattica nei dipartimenti di jazz di molti altri conservatori. Ha pubblicato svariati libri e contributi musicologici e didattici.
La Siena Jazz University Orchestra è un ensemble orchestrale di oltre 20 elementi composta dai più promettenti studenti dei Corsi di Diploma Accademico di I Livello. A dirigere le talentuose promesse del jazz il maestro Roberto Spadoni, una delle figure più attive e dinamiche del panorama nazionale nell’ambito della produzione e della divulgazione del jazz. L’orchestra, nata nell’anno 2012-2013 in seno ai Corsi Accademici SJU, nel corso degli anni ha avuto modo di esibirsi su numerosi palchi partecipando a progetti di ampio respiro artistico e con ospiti importanti del panorama jazz nazionale e internazionale, tra gli altri Dave Liebman, Miguel Zenon, Claudio
Fasoli, Giovanni Falzone, Achille Succi, Maurizio Giammarco, Fulvio Sigurtà, Stefano Franceschini, David Krakauer, Francesco Fratini, Mirco Rubegni e altri ancora.
Biglietteria e informazioni
I biglietti dei concerti potranno essere acquistati, a partire dalla seconda metà giugno, on-line sui siti www.chigiana.org o www.TicketOne.it e presso le Biglietterie di Palazzo Chigi Saracini (tutti i giorni dalle 11:00 alle ore 18.00); inoltre il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi, a partire da due ore prima dello spettacolo.
Per consentire l’accesso agli spettacoli dal vivo di una ampia fascia di appassionati di musica, i biglietti avranno un prezzo unico di 15 euro (posti ridotti 10 euro), con prezzo speciale per gli studenti (5€); i concerti della sezione “Chigiana Factor” avranno tutti un prezzo di 5 euro.
I concerti in Piazza del Campo (19 e 22 luglio) e gli Appuntamenti Musicali saranno ad ingresso gratuito, con prenotazione obbligatoria e fino ad esaurimento posti.
Le riduzioni sono riservate ai giovani sotto i 26 anni e alle persone di età superiore ai 65 anni; sono previste offerte speciali per gli Abbonati MIV della stagione 2022/23 e per altri enti e istituzioni convenzionati.
Per Informazioni: tel. 0577-220922 oppure via e-mail: biglietteria@chigiana.org
PROGRAMMA
30 luglio 2023, Piazza Provenzano, ore 21.30
WORD – PAINTINGS
Musiche di GIL SCOTT HERON
MICHAEL MAYO voce
SILVIA BOLOGNESI contrabbasso, basso elettrico, direzione
Allievi di Siena Jazz e Accademia Chigiana
Arsienti Di Re flauto
Annika Starc violino
Seyedeh Saba Safavi viola
PICTURES IN JAZZ
Musiche di MODEST MUSORGSKIJ (arr. Roberto Spadoni)
Siena Jazz University Orchestra
TOMMASO BOGGIAN pianoforte
ROBERTO SPADONI direttore
in coproduzione con Siena Jazz
Attività del Polo Musicale Senese